Castelcivita: differenze tra le versioni

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==Storia==
Il paese, conosciuto nell'antichità con il nome di oppido Alburno<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Giuseppe Figliolia Forziati|titolo=Alburnus. La storia nascosta de "La Terra" di Castelcivita|anno=2011|editore=Edizioni Arci Postiglione|città=Bracigliano|p=39|ISBN=9788890456916|SBN=IT\ICCU\NAP\0593503}}</ref>, presenta un impianto urbanistico minoico-miceneo, databile al XV-XIV sec. a. C., ma le sue origini sono ancora più antiche. Ha la sua rocca nel succorpo della chiesa parrocchiale di S. Cono v. e m. intorno alla quale gravitano quattro quartieri disposti in modo ortogonale su due assi stradali principali.<ref>{{Cita libro|autore=Giuseppe Figliolia Forziati|titolo=L'Oriente abita l'Occidente. Castelcivita: ritrovati importanti reperti micenei, minoici, cicladici e sumeri|anno=2016|editore=Centro Culturale Studi Storici - "Il Saggio"|città=Santa Maria di Castellabate (SA)|pp=5 e 23-30|ISBN=978-88-93600-04-0|SBN=IT\ICCU\CAM\0216268}}</ref> Il succorpo, presunta sede del vescovo pestano nel V-VI secolo, è il risultato della rilettura, in chiave cristiana, del complesso architettonico del foro della ''Civitas''.<ref name=":0" /><ref name=":1" /> Nell' VIII-IX secolo rinacque intorno al monastero greco-bizantino di S. Cono (rione "La Terra"), come testimonia la toponomastica longobarda dei rioni "Case La Terra", "Casale" e "Le Casaline".<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Giuseppe Figliolia Forziati|titolo=Castelcivita, la piccola Assisi degli Alburni|annooriginale=2015|editore=Edizioni Arci Postiglione|ppp=12211-213|ISBN=978-88-97581-23-9|SBN=IT\ICCU\CAM\0218262}}</ref> E' indicato neigià in un documento del 1171, come in documentiquelli [[angioini]] e in età [[aragonesi|aragonese]], con il nome di Castelluccia, probabilmente perad indicare, giàl'originario dal''Castella'', [[XIIIpiccola secolo]]piazzaforte, undel piccoloperiodo centro fortificatoromano.<ref name=":1" /> Si pensa che la recinzione totale di Castelcivita sia opera di [[Pandolfo di Fasanella]], gran feudatario, il quale la fece costruire per ordine di [[Carlo I d'Angiò]]. Il centro storico presenta l'antica struttura di fortezze e infatti è caratterizzato da vie e viuzze che si intersecano tra di loro e da innumerevoli scalini interrotti di tanto in tanto da qualche spiazzo seguendo l'andamento toponomastico del territorio. Interessanti sono i portali con [[architrave|architravi]] in pietra calcarea locale e [[Piperno (roccia)|piperno]] sui quali si possono ancora ammirare gli stemmi di nobili famiglie e pregevoli giochi geometrici.
 
Nel corso del 1799 Castelcivita fu teatro di alcuni importanti eventi che segnarono la breve esistenza della [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]]. In seguito alla [[Campagna d'Italia (1796-1797)|Campagna d'Italia]] combattuta dalla Francia rivoluzionaria contro le potenze monarchiche europee dell'Antico regime, sorsero sul territorio italiano, numerose repubbliche filofrancesi e giacobine quali la [[Repubblica Ligure]] e la [[Repubblica Cisalpina]] nel [[1797]], la [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]] nel [[1798]] e la [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] nel [[1799]]. La vita della Repubblica Napoletana fu però particolarmente travagliata, mancò sin dall'inizio l'adesione popolare alla rivoluzione la quale coinvolse soltanto le personalità di maggiore cultura del napoletano che non riuscirono a trasmettere alla gente comune il senso della rivoluzione. Di conseguenza, nelle province non occupate dall'esercito francese, il Governo provvisorio, al fine di contenere i movimenti controrivoluzionari, fedeli al re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]], diede luogo ad una dura repressione contro gli oppositori della neonata Repubblica. In tale contesto, il Governo repubblicano inviò vari contingenti armati nelle province, e tra questi vi era la colonna armata guidata dal Generale [[Giuseppe Schipani]] che aveva lo scopo di giungere in Calabria attraversando il salernitano. Le truppe del Generale Schipani, dopo aver attraversato i territori amici di Salerno, Eboli ed [[Albanella (Italia)|Albanella]], giunsero nei territori dei monti Alburni che erano rimasti fedeli ai Borboni. Il Generale Schipani, dopo aver liberato dai filo-borbonici la vicina [[Roccadaspide]] si diresse verso Castelcivita dove però incontrò la tenace resistenza della popolazione capeggiata da [[Gerardo Curcio]] di Polla detto Sciarpa, che riuscì a respingere l'avanzata delle truppe franco-napoletane. Nelle settimane successive, abbandonata dai francesi, la [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]]. capitolerà di fronte all'avanzata da Sud del Cardinale [[Fabrizio Ruffo]] fedele al re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]].<ref>{{cita libro| Franco Savelli| Il meridione d’Italia Borbone di fine ‘700, Parte II: La fine della Repubblica Partenopea - La Sardegna}}</ref><ref>{{cita libro| Mario Battaglini| Il Monitore Napoletano 1799}}</ref><ref>{{cita libro| Vincenzo Cuoco|Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799 (1801) - Capitolo XXXIII}}</ref>