Luciano Canfora: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Luciano Canfora è figlio di [[Fabrizio Canfora]]dello (storico della filosofia) eFabrizio diCanfora [[Rosae Cifarelli]]della ([[latinista]] e [[grecista]]), notiRosa Cifarelli, docenti del prestigioso [[Liceo Ginnasio Orazio Flacco]] di Bari, protagonisti della vita culturale e civile didella Baricittà nel secondo dopoguerra,. Entrambi antifascisti., Lala madre era una delle sorelle dell'on. [[Michele Cifarelli]], già membro del [[Partito d'Azione]], [[deputato]] e [[senatore]] del [[Partito Repubblicano Italiano|Partito Repubblicano]].
 
Dopo la [[laurea]] in [[Lettere classiche]] con [[tesi]] in [[Storia romana]] conseguita nel [[1964]], e la successiva specializzazione con il perfezionamento in [[Filologia classica]] alla [[Scuola Normale Superiore|Normale]] di [[Pisa]], ha iniziatoinizia la carriera universitaria come assistente di [[storia antica]], e successivamente di [[letteratura greca]].
 
Attualmente èÈ professore emerito di [[Filologia classica|Filologiafilologia greca e latina]] presso l'[[Università di Bari]] e coordinatore scientifico della [[Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino]].
 
È membro dei comitati direttivi di variediverse riviste, sia scientifiche sia di alta divulgazione, come ad esempio il ''[[Journal of Classical Tradition]]'' di [[Boston]]<ref name="Treccani"/>, la spagnola ''[[Historia y crítica]]'', la rivista italiana di alta divulgazione geopolitica'' [[Limes (rivista)|Limes]]'' (Gruppo [[L'Espresso]]). È membro della ''Fondazione Istituto Gramsci''<ref name="Treccani"/> e del comitato scientifico dell'[[Enciclopedia Treccani]]. Dirige inoltre, sin dal [[1975]], la rivista ''[[Quaderni di Storia]]'' ([[Edizioni Dedalo|ed. Dedalo]], Bari). Dirige altresì, la collana di testi ''[[La città antica]]'' presso l'editore [[Sellerio]], nonché la collana ''[[Paradosis]]'' per le edizioni Dedalo e la collana ''[[Historos]]'' per la [[Sandro Teti Editore]]. È autore prolifico. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in [[Stati Uniti d'America|USA]], [[Francia]], [[Inghilterra]], [[Germania]], [[Grecia]], [[Paesi Bassi]], [[Brasile]], [[Spagna]], [[Repubblica Ceca]]. Le sue pubblicazioni trattano di filologia, storia e politica dall'età antica all'età contemporanea.
 
È autore prolifico di filologia, storia e politica dall'età antica all'età contemporanea. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in [[Stati Uniti d'America|USA]], [[Francia]], [[Inghilterra]], [[Germania]], [[Grecia]], [[Paesi Bassi]], [[Brasile]], [[Spagna]], [[Repubblica Ceca]]. È [[elzeviro|elzevirista]] del ''[[Corriere della Sera]] e'', collabora con ''[[Il Calendario del Popolo]]'', su cui ha una rubrica fissa dal titolo "Il''l fratello Babeuf"''.
 
Ha coordinato e diretto, assieme a [[Diego Lanza]] e a [[Giuseppe Cambiano]], ''[[Lo spazio letterario della Grecia antica]]'' , 5 voll.,per [[Salerno editore]], [[Roma]] (1992-1996.), Si tratta di un'opera collettiva sui diversi caratteri della filologia greco-antica, della [[letteratura greca]] e della sua persistenza. A tale opera hanno contribuito i massimi esperti italiani di filologia e storia della letteratura greca.
 
Ha ricevuto nel [[2011]] per la sezione della "Critica militante" il [[Premio Feronia-Città di Fiano]].
 
== PolemicheDibattiti e polemiche ==
* La pubblicazione della traduzione americana del suo ''La biblioteca scomparsa'' (come ''The Vanished Library'') suscitò nel [[1990]] una [[diatriba]] sulle pagine della ''[[New York Review of Books]].'': ilIl classicista inglese sir [[Hugh Lloyd-Jones]] concentrò le sue critiche sull'apparente accoglimento, da parte di Canfora, della tesi, oggi screditata, secondo cui la celebre [[biblioteca di Alessandria]] in [[Egitto]] sarebbe stata distrutta dal [[califfo]] [['Omar ibn al-Khattāb]] in seguito alla presa della città, nel [[641]]. Canfora chiarì che, a suo giudizio, la biblioteca era già andata distrutta durante la guerra che oppose [[Aureliano]] a [[Zenobia]], regina di [[Palmira]]<ref>Testi raccolti o raggiungibili sul sito della ''NYRoB'' all'indirizzo http://www.nybooks.com/authors/1624 (in parte a pagamento).</ref>.
* Un'altra polemica, alla fine del 2005, fu innescata sul libroNe ''La democrazia. Storia di un'ideologia''. In esso, tra l'altro, Canfora sostiene che il discorso sulla [[democrazia ateniese]] che [[Tucidide]] attribuisce a [[Pericle]], utilizzato come preambolo della bozza della [[Costituzione europea]], è tutt'altro che un'[[apologia]] della democrazia stessa. Il volume era parte di una serie, coordinata da [[Jacques Le Goff]], intitolata ''[[Fare l'Europa]]'', pubblicata contemporaneamente dagli editori C. H. Beck Verlag di [[Monaco di Baviera]], [[Blackwell UK|Blackwell]] di [[Oxford]], Editorial Crítica di [[Barcellona]], [[Giuseppe Laterza e figli|Laterza]] di [[Roma]]-[[Bari]] e da [[Éditions du Seuil]] di [[Parigi]]. Dopo che il libro era già apparso in [[Italia]], in [[Spagna]] e in [[Francia]], e quando la traduzione inglese era già pronta, la traduzione tedesca fu fermata prima che andasse in stampa, giacché l'editore Beck pose il veto alla pubblicazione. LoNel 2005 lo storico [[Hans-Ulrich Wehler]], infatti, insieme ad altri, non nominati, aveva redatto un elenco di presunti errori storici commessi nell'opera. In realtà, lail polemicadibattito mediaticamediatico che ne seguì l'episodio mise in luce più profonde accuse, di [[negazionismo]] ideologico, mosse a Canfora, essenzialmente incentrate sul ruolo criminoso dell'[[Unione Sovietica]] nella [[storia europea]] del Novecento. Analoghe accuse riecheggiarono in Italia, ad esempio in un articolo di [[Sergio Luzzatto]] sul «[[Corriere della Sera|''Corriere della Sera'']]» del 24 novembre 2005<ref name =Luzzatto>[[Sergio Luzzatto]], [http://archiviostorico.corriere.it/2005/novembre/24/Assolvere_Stalin_negazionismo_all_italiana_co_9_051124106.shtml Assolvere Stalin: negazionismo all'italiana], «[[Corriere della Sera]]</ref> e sul giudizio relativo al governo di [[Konrad Adenauer|Adenauer]]. Specificamente gli fu contestata la "«riduzione dei crimini dello stalinismo"», cosa che gli costò la pubblicazione in Germania<ref name = Luzzatto/> ed accuse di doppiopesismo in un momento storico nel quale [[David Irving]] fuera arrestato in [[Austria]] per negazione della [[Olocausto|Shoah]]. Canfora rintuzzò le accuse col libro ''L'occhio di Zeus'', apparso in Italia per Laterza, in cui sostenne l'inconsistenza degli errori denunciati, dichiarando tra l'altro che molti dei presunti errori sarebbero nati da una cattiva traduzione in tedesco. La traduzione tedesca (rivista) uscì infine nel 2006 per l'editore Papyrossa<ref>La traduzione tedesca fu recensita da Rudolf Walther: [http://www.freitag.de/2007/01/07011501.php ''Das Subjekt der Demokratie''].</ref>. Nel marzo [[2009]] fu attaccato da [[Gianni Riotta]] che, dagli studi del suo telegiornale, accusò lo studioso di simpatie [[Totalitarismo|totalitarie]]. In una lettera al ''Corriere della Sera''<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2009/marzo/16/Interventi_Repliche_co_9_090316033.shtml Lettera al Corriere della Sera del 17 marzo 2009]</ref> Canfora replicò respingendo le accuse e rimproverando Riotta di non aver letto i libri oggetto della polemica.
* Canfora ha polemizzato con [[Salvatore Settis]], il quale sostiene l'autenticità del cosiddetto [[Papiro di Artemidoro]] (esposto come autentico a [[Palazzo Bricherasio]], in occasione dei [[XX Giochi olimpici invernali]] di Torino), che invece Canfora ritiene invece un falso, probabilmente ottocentesco, e presumibilmente realizzato dal [[falsario]] greco [[Costantino Simonidis]], figuro noto agli specialisti e molto abile nella falsificazione di papiri<ref>[http://www.archaeogate.org/papirologia/article/494/1/papiro-di-artemidoro-una-questione-aperta-insigni-studi.html Rassegna stampa sul portale Archaeogate] {{webarchive|url=https://archive.is/20120802152418/http://www.archaeogate.org/papirologia/article/494/1/papiro-di-artemidoro-una-questione-aperta-insigni-studi.html |data=2 agosto 2012 }}.</ref>.
 
== Politica ==