Pelia: differenze tra le versioni

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Ancora neonato, venne abbandonato con suo fratello su una montagna dalla madre Tiro spaventata dalle angherie della suocera [[Sidero]]. Allevato da un pastore e divenuto adulto, volle vendicarsi della crudeltà subita e uccise Sidero presso l'altare del tempio di [[Era (mitologia)|Era]] ov'ella s'era rifugiata.
 
[[Neleo]] lo scacciò a causa del sacrilegio e Pelia si stabilì in [[Tessaglia]], dove divenne re di [[Iolco]]. Sposò [[Anassibia (figlia di Bia)|Anassibia]], dalla quale ebbe un figlio, [[Acasto]] e tre figlie, note collettivamente come [[Peliadi]], ossia [[Alcesti (mitologia)|Alcesti]], la futura moglie del re di [[Fere]] [[Admeto (mitologia)|Admeto]], [[Anfinome]] ed [[Evadne (figlia di Pelia)|Evadne]].
 
Un giorno indisse dei giochi in onore di Poseidone ai quali invitò anche [[Giasone (mitologia)|Giasone]]. Questi arrivò in città senza un calzare, perso attraversando un fiume. Pelia, ricordandosi d'una profezia in cui si dice di diffidare dell'uomo dal piede scalzo, lo inviò alla ricerca del [[vello d'oro]], con l'intento di sbarazzarsi di lui.