Strutto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
P.O IX (discussione | contributi)
→‎Storia: Espanso paragrafo è aggiunti riferimenti
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
P.O IX (discussione | contributi)
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 25:
 
L'impiego dello strutto, in Italia, ha origini antichissime. Già gli etruschi, che preferivano l'olio di oliva ricorrevano allo strutto per la preparazione di un tipo di focaccia simile all'attuale [[piadina]]<ref>La cucina regionale italiana (nuova ed. 2014)-Andre Mazzanti</ref>.
Le popolazioni latine antiche usavano lo strutto come principale tipo di grasso per cucina<ref>L'altra Roma (2016)-Francesca Faiella</ref><ref>Conosciamo meglio il nostro cibo (2016), GianCarlo Signore (ed. LSWR)</ref>, poi lentamente surclassato nell'uso dall’olio di oliva in seguito alla diffusione (intorno all'VIII-VI sec. a.C.<ref>http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/minisiti/alimentazione/sezioni/origini/articoli/olio.html</ref>)della coltivazione dell'ulivo<ref>L'altra Roma (2016)-Francesca Faiella</ref>. Fu comunque con l'arrivo delle popolazioni barbariche che lo Strutto riacquistò importanza, avendovisto che queste avevano una tradizione nell'uso di grassi animali, influenzando poi tutto il medioevo<ref>Conosciamo meglio il nostro cibo (2016), GianCarlo Signore (ed. LSWR)</ref>.
Il perfezionamento nell'estrazione dello strutto in campo alimentare fu ideato dagli spagnoli durante la loro dominazione in Sicilia. Gli spagnoli lo chiamavano ''saim''; il nome divenne col tempo ''saìmi'', e rimane tuttora in dialetto palermitano. A quell'epoca, lo strutto veniva prodotto in grandi quantità nel mattatoio di Palermo ed era destinato non soltanto al mercato locale, ma veniva esportato in tutti i paesi sotto la dominazione spagnola.