Jakob Seisenegger: differenze tra le versioni

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Non si hanno notizie sulla sua giovinezza, probabilmente si formò come miniatore. Il suo stile dimostra che fu in stretto contatto con la cosiddetta [[scuola del Danubio]].
 
Nominato nel [[1531]] pittore di corte di re [[Ferdinando I d'Asburgo|Ferdinando]] di Boemia e Ungheria, imperatore dal [[1558]] al [[1564]], Seisenegger restò per tutta la vita al suo servizio e a quello del suo successore, malgrado gli venissero mosse offerte brillanti, che avrebbero potuto migliorare le difficili condizioni finanziarie. Ritenuto alla corte d'Austria il massimo ritrattista del suo tempo, inviato in missione in tutta Europa, ha più i tratti di un produttore instancabile di ritratti che di un artista inventivo e originale. Seisenegger ha prodootoprodotto anche alcune opere ammirevoli, come il ''Ritratto di nobiluomo'', ora al [[De Young Memorial Museum]] di [[San Francisco]] o il ''Ritratto di Georg Fugger'' del [[1541]], conservato in una collezione privata tedesca, nel quale il ventiquattrenne borghese di [[Augusta (Germania)|Augusta]] non si fece ritrarre come tale, ma invece, grazie al suo matrimonio con la nobile austriaca, a figura intera e quale conte dell'impero. Questo esempio, come alcuni altri più tardi, ad esempio il ''Ritratto di Matthäus Suh'' del [[Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum]] di [[Innsbruck]], dimostra inoltre la stima che lo circondava ovunque in quanto ritrattista di corte e creatore della formula del ritratto in piedi per i membri della casa d'Austria che divenne subito quello ufficiale.
 
Tra il [[1530]] e il [[1531]] infatti dipinse i ritratti, ora perduti, della regina Anna e dei figli in una cornice di architetture anticheggianti che gli diedero fama di maestro della prospettiva e che furono il primo passo per il setting decisamente rinascimentale e prezioso offerto successivamente dal suo ritratto di ''Carlo V con l'alano'', dipinto durante il soggiorno del sovrano a [[Bologna]] nel [[1532]], opera ora conservata al [[Kunsthistorisches Museum]] di [[Vienna]]. Nell'armonico contrapposto della posa bilanciata, che suggerisce insieme autorità e pacatezza, dello sguardo asciutto e lontano e delle sue scelte cromatiche, questo ritratto non tardò a colpire [[Tiziano]], che lo riprese nel suo celebre ritratto del [[Prado]], lanciando così un modello di ritratto di Stato che divenne normativo per i secoli successivi.