Fausto Pesci: differenze tra le versioni

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|Specialità = [[Aereo da ricognizione|Ricognizione]]
|Unità =
|Reparto= [[5ª Squadriglia da ricognizione e combattimento]]<br />[[13ª Squadriglia da ricognizione e combattimento]] poi [[34ª Squadriglia]]
|Anni_di_servizio =1902-1916
|Grado = [[Capitano]]
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|Campagne =
|Battaglie =
|Comandante_di =34ª Squadriglia
|Decorazioni = vedi [[Fausto Pesci#Onorificenze|qui]]
|Studi_militari =
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Nacque a Roma<ref name=G1p10/> da nobile famiglia originaria di [[Città della Pieve]], e nel [[1902]] si arruolò volontario nel [[Regio Esercito]] come [[soldato|soldato semplice]].<ref name=G1p10/> Assegnato al [[2º Reggimento "Granatieri di Sardegna"]], salì la gerarchia militare promosso via via al grado di [[caporale]], di [[sergente]], e di [[sergente maggiore]]. Il 4 settembre [[1908]] fu promosso [[sottotenente]], entrando nel corpo degli ufficiali. Prese parte alla [[Guerra italo-turca]] nelle file del [[1º Reggimento "Granatieri di Sardegna"]] combattendo in [[Tripolitania]], dove fu decorato con una Medaglia d'argento e una di bronzo al valor militare. Nel novembre del [[1914]] conseguì la laurea in scienze politiche e coloniali presso l’Istituto Superiore di Studi Commerciali e Amministrativi di Roma.<ref name=G1p10/>
 
Il 1 maggio [[1915]], in vista dell'entrata in [[prima guerra mondiale|guerra]] dell'Italia, fu assegnato al [[Servizio Aeronautico|Battaglione Aviatori]]<ref name=G1p10/> dove frequentò il corso per osservatore d'aeroplano. Promosso [[capitano]], il 13 giugno, raggiunse il territorio dichiarato in stato di guerra. Trasferito definitivamente al Corpo Militare Aeronautico il 19 agosto<ref>''Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia'' n.232 del 18 settembre 1915.</ref> entrò in servizio nella [[5ª Squadriglia da ricognizione e combattimento]] e dal 2 marzo 1916 nella [[13ª Squadriglia da ricognizione e combattimento]] nella [[Campagna di Albania]], dovediventata assunsedal il15 comando dellaaprile [[34ª Squadriglia]] aviatori di stanza a [[Valona]].<ref name=G1p10/>
 
Il 1 aprile [[1916]]<ref name=L7p19>{{Cita|La Rivista Italiana di Aeronautica n.1, 25 gennaio 1917|p. 19}}</ref> ammarò con un idrovolante nei pressi della base austro-ungarica di Punta Samana,<ref name=L7p19/> e sceso a terra a nuoto insieme con tre altri ufficiali, tra cui il capitano Leopoldo De Rada, distrusse i baraccamenti, la locale stazione telefonica e i depositi munizioni costringendo il nemico alla fuga.<ref name=G1p10/>