Anschluss: differenze tra le versioni
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Anschluss significa 'connessione, collegamento', non 'inclusione', e in realtà nemmeno la traduzione più invalsa nell'uso, 'annessione'. |
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[[File:Bundesarchiv Bild 146-1985-083-10, Anschluss Österreich, Wien.jpg|upright=1.4|thumb|Parata di gerarchi nazisti a Vienna]]
Il termine [[lingua tedesca|tedesco]] '''''Anschluss''''' ({{IPA|/ˈʔanʃlʊs/}};<ref>Fino alla [[riforma ortografica tedesca]], nel [[1998]], ''Anschluss'' veniva scritto ''Anschluß''; l'ultimo termine si può trovare nella letteratura più antica.</ref> letteralmente ''connessione
L'Anschluss fu il soggetto di un dibattito inconcludente precedente alla [[guerra austro-prussiana]] del [[1866]], in cui la sconfitta dell'[[Impero austro-ungarico]] permise a [[Otto von Bismarck]] di costruire nel [[1871]] l'[[Impero tedesco]]. Dopo la sconfitta nella [[prima guerra mondiale]], l'articolo 80 del [[Trattato di Versailles (1919)|trattato di Versailles del 1919]] vietò esplicitamente l'inclusione dell'[[Prima Repubblica austriaca|Austria]] nella [[Repubblica di Weimar|Germania]]; stesso divieto fu ribadito dall'articolo 88 del [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|trattato di Saint-Germain-en-Laye]]. Secondo il quotidiano francese ''[[Le Figaro]]'' «l'Anschluss fu il fatto più grave e carico di conseguenze dalla fine del primo conflitto mondiale».<ref>Vallette/Bouillon, ''Monaco'', Cappelli, Rocca San Casciano 1968.</ref>
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Von Schuschnigg, fermamente intenzionato a preservare l'indipendenza dell'Austria, fece condannare a morte tutte le persone coinvolte nel fallito tentativo di colpo di Stato e, dopo aver accusato [[Adolf Hitler]] di esservi stato coinvolto, chiese aiuto militare all'Italia, in ottemperanza dei Protocolli di Roma. L'Italia mobilitò allora alcune armate e le schierò al confine italo-austriaco, pronte ad intervenire in favore dell'Austria, se necessario.
Dopo la rimilitarizzazione tedesca della Renania (7 marzo 1936), Von Schuschnigg cominciò a preoccuparsi per la sempre maggior invadenza della Germania e scese a patti con Hitler. L'11 luglio del 1936 fu sottoscritto un trattato fra Germania ed Austria con il quale la prima si impegnava a non interferire negli affari interni della seconda, ma al trattato erano allegate alcune clausole segrete con le quali l'Austria si impegnava ad amnistiare gli autori del tentativo di colpo di Stato nel quale era rimasto ucciso Dolfuss
Convocato il 12 febbraio del 1938 a Berchtesgaden, nella residenza montana di Hitler in Baviera, Von Schuschnigg fu costretto, pena l'occupazione militare dell'Austria da parte della Germania nazista,
Costretto dagli eventi e
Von Schuschnigg si rivolse allora agli operai
Intanto Hitler era deciso
Subito dopo essere stato nominato Cancelliere, Seyss-Inquart chiese alla Germania di intervenire militarmente in Austria per porre fine ai disordini nel Paese. Venerdì 11 marzo 1938 l'esercito tedesco invase l'Austria. Per ordine di Seyss-Inquart l'esercito locale non oppose resistenza. Lo stesso giorno la Germania proclamò l'annessione dell'Austria alla Germania (''Anschluss'').
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<nowiki>Hitler, per dare una parvenza di legalità all'</nowiki>''Anschluss'', indisse in Germania e fece indire a Seyss-Inquart in Austria un plebiscito per il 10 aprile [[1938]], con il quale il popolo austriaco e il popolo tedesco avrebbero dovuto decidere se accettare o meno l'unione dell'Austria alla Germania.
Nei giorni precedenti al voto, in molte città austriache fecero la loro apparizione numerosi alti funzionari del [[Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori]] (Hitler stesso, [[Joseph Goebbels]], [[Hermann Göring]], [[Rudolf Hess]] ed altri) e la propaganda si fece sentire in ogni momento della vita quotidiana. Bandiere, striscioni e manifesti con slogan e con la [[svastica]] comparvero in tutte le città sui tram, sui muri e sui pali; soltanto a [[Vienna]] furono affissi circa 200.000 ritratti del ''Führer'' in luoghi pubblici. Anche sulla corrispondenza comparve l'annullo postale "''Il 10 aprile il tuo sì al Führer''". Il "sì" rimbombò continuamente dalle pagine della stampa e dalle
Non furono legittimati al voto circa 200.000 [[ebrei]], circa 177.000 persone "[[Leggi razziali naziste|di sangue misto]]" e tutti quelli che erano già stati incarcerati per motivi politici o razziali: ne derivò l'esclusione dal voto di circa 8% dell'intero corpo elettorale.{{Citazione necessaria| Nel corso della votazione stessa molti rinunciarono alla segretezza della cabina barrando il circoletto del "sì" pubblicamente di fronte agli scrutatori, per evitare di essere sospettati di aver votato contro l<nowiki>'</nowiki>''Anschluss'' e quindi di rimanere esposti a possibili rappresaglie come "nemici del sistema".}}
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== L'Anschluss nella politica estera italiana ==
=== L'Italia liberale e la sicurezza del confine nord-orientale ===
Uscita vincitrice dalla [[Prima guerra mondiale]], l'Italia aveva ottenuto la sicurezza della frontiera nord-orientale con il [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|Trattato di St. Germain-en-Laye]] (1919), che definiva il destino dell'[[Impero austro-ungarico]]. L'annessione del [[Trentino-Alto Adige]]
Il [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|Trattato di St. Germain en Laye]], all'articolo 88, sanciva il divieto per la nuova Repubblica d'[[Austria]] di procedere all'Anschluss. L'Italia, in questo frangente, agiva di concerto con la [[Terza repubblica francese|Francia]], la quale, nel tentativo di neutralizzare il potenziale economico-militare tedesco, oltre a richiedere ingenti somme di [[Indennità di guerra|riparazioni]], faceva imporre dalla [[Conferenza di pace di Parigi (1919)|Conferenza di Pace di Parigi]] nel [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]]
Il divieto di Anschluss imposto da [[Terza repubblica francese|Francia]] e [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] costituiva uno dei molti controsensi del [[principio di nazionalità]], che dominava la sistemazione territoriale voluta dal presidente statunitense [[Thomas Woodrow Wilson|Woodrow Wilson]]; l'opposizione franco-italiana si manifestò nuovamente nel 1922, allorquando
=== Il problema austriaco dopo l'avvento del fascismo ===
Anche dopo l'avvento del [[fascismo]] nell'ottobre del 1922
Con specifico riferimento all'[[Austria]], il 20 maggio 1925 Benito Mussolini aveva esposto la linea politica italiana in un discorso tenuto presso il [[Senato]]:
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