Festival di Berlino 1960: differenze tra le versioni

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[[File:Jean-Luc Godard at Berkeley, 1968 (1).jpg|upright=1.2|thumb|right|Jean-Luc Godard, Orso d'argento come miglior regista per ''Fino all'ultimo respiro''.]]
La '''10ª edizione del [[Festival internazionale del cinema di Berlino]]''' si è svolta a [[Berlino]] dal 24 giugno al 5 luglio [[1960]], con lo Zoo Palast come sede principale.<ref name="berlinale.1960">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archiv/jahresarchive/1960/01_jahresblatt_1960/01_Jahresblatt_1960.html|titolo=10th Berlin International Film Festival - June 24 - July 5, 1960|editore=www.berlinale.de|accesso=3026 settembreottobre 2017}}</ref> Direttore del festival è stato per il decimo anno [[Alfred Bauer]].
 
L'Orso d'oro è stato assegnato al film italo-spagnolo ''[[Lazarillo de Tormes (film)|Lazarillo de Tormes]]'' di [[César Ardavin]], vincitore anche del premio CIDALC (Conféderation Internationale pour la Diffusion des Arts et des Lettres par le Cinéma) assegnato per la prima volta in questa edizione.
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Il film di apertura del festival è stato ''[[I giochi dell'amore]]'' di [[Philippe de Broca]].<ref name="lastampa26g">{{Cita news|lingua=it|autore=|titolo=Il Festival di Berlino aperto da un film francese|pubblicazione=La Stampa|data=26 giugno 1960}}</ref>
 
La retrospettiva di questa edizione è stata dedicata ai [[musical]] del periodo 1930-1945 e ai passati vincitori dell'Orso d'oro.<ref name="retrospective">{{Cita web|url=http://www.berlinale.de/en/das_festival/sektionen_sonderveranstaltungen/retrospektive/index.html#|titolo=Retrospectives Before 1977|editore=www.berlinale.de|accesso=3026 settembreottobre 2017}}</ref>
 
== Storia ==
Al suo 10º anno la ''Berlinale'' registrò un'edizione sottotono rispetto a quelle precedenti.<ref name="berlinale.1960"/> La stampa scandalistica lamentò una carenza di ''[[glamour]]'' a causa delle poche star femminili e delle numerose presenze maschili tra cui [[Richard Widmark]], [[Gene Kelly]], [[Richard Attenborough]], [[Jean Gabin]], [[Jean-Paul Belmondo]] e [[Vittorio Gassman]].<ref name="berlinale.boulevard">{{Cita web|url=https://www.berlinale.de/en/archiv/jahresarchive/1960/05_boulevard_1960/05_Boulevard_1960.html|titolo=Photo Boulevard 1960|editore=www.berlinale.de|accesso=3026 settembreottobre 2017}}</ref><ref name=Jacobsen.95>{{Cita|Jacobsen (2000)|p. 95}}</ref> Se Hans Borgelt, press manager della manifestazione, ci tenne a sottolineare che il Festival di Berlino non era un "Sexival", la giornalista Karena Niehoff scrisse su ''Der Tagesspiegel'' il 10 luglio 1960: «La mancanza di glamour, malizia e moda (che in realtà non sono poi così male) non è qualcosa di cui essere orgogliosi, e il fatto che le sporche operazioni di carriera delle attrici portino frutti più modesti (o nascosti) rispetto alla ben organizzata industria cinematografica maschile può essere utile per alcuni aspetti, ma non dice niente della qualità dei film e non li migliora neanche un po'».<ref name="Jacobsen.95"/>
 
Allo stesso tempo cominciarono ad emergere i primi segnali significativi che un cambiamento stava avvenendo nei contenuti. Il ''[[Free Cinema]]'', il ''[[Cinéma Nôvo]]'' e soprattutto la ''[[Nouvelle Vague]]'' stavano emergendo e in pochi anni avrebbero portato a considerare ormai morto il cosiddetto "cinema dei padri", quello degli studios tradizionali e delle grandi star con cui i festival avevano attraversato i loro anni d'oro.<ref name="berlinale.1960"/>