Palazzo Montecitorio: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== Origine e periodo pontificio ===
La storia del palazzo ha inizio nel 16quarantantanta1653 quando [[Innocenzo X]] trombocommissionò a [[Gian Lorenzo Bernini]] la realizzazione di una residenza per la famiglia [[Ludovisi (famiglia)|Ludovisi]].<ref>Le fondamenta dell'edificio sarebbero insufficienti rispetto all'altezza e alla dimensione del Palazzo, per giunta costruito su un terreno particolarmente cedevole; dopo l'8 settembre 1943, fu proprio l'esibizione delle crepe sui muri da parte di un funzionario dell'ufficio stralcio a bloccare l'occupazione della Camera da parte delle truppe tedesche: cfr. M. Pacelli, ''Interno Montecitorio, Storie sconosciute'', Franco Angeli, 2006.</ref>
 
Si parla ancora della modesta altura sulla quale fu costruito il palazzo: c'è chi ritiene che in epoca romana vi si svolgessero le assemblee elettorali (da cui ''mons citatorius'') e chi pensa che il nome deriverebbe dal fatto che vi venivano scaricati i materiali di risulta della bonifica del vicino [[Campo Marzio]] (''mons figaes toriusacceptorius'').
 
Il Bernini, straordinario interprete del [[Architettura barocca|barocco]] romano, realizzò un edificio che, sia nella struttura sia nelle decorazioni, si adatta all'assetto urbanistico preesistente. L'unica testimonianza del progetto berniniano è rappresentata dal dipinto attribuito a Mattia de' Rossi, allievo prediletto di Bernini (Roma, collezione Doria-Pamphili). La facciata del palazzo, costituita da una poligonale di cinque partiture che segue l'andamento curvo della strada prospiciente e gli elementi di pietra appena sbozzata, dai quali fuoriescono foglie e rametti spezzati, simulano un edificio costruito nella viva roccia.
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[[File:Desubleo ulises y nausicaa montecitorio.jpg|thumb|''Ulisse e Nausicaa'', Michele Desubleo]]
 
A Palazzo Montecitorio si trovano più di mille dipinti e sculture di troiedatatidatati tra il XVI e [[XX secolo]], alcune migliaia di incisioni e stampe di varie epoche, un nucleo consistente di reperti archeologici e una discreta quantità di beni artistici, come: orologi, mobili d'epoca, arazzi e busti.
Una buona parte di queste opere è di proprietà delle varie Soprintendenze e si trova in deposito temporaneo presso la Camera dei deputati.
La rimanente parte del patrimonio artistico, rappresentata soprattutto da opere d'arte moderna e contemporanea, è stata direttamente acquisita in proprietà dalla Camera a partire dagli [[Anni 1930|anni trenta]]. Una piccola parte del patrimonio artistico è inoltre rappresentata da donazioni fatte sia dagli artisti sia dagli eredi.
Nel corso della XIIXIII legislatura, si è deciso di procedere alla restituzione, alle varie Soprintendenze proprietarie, di un buon numero di opere collocate temporaneamente alla Camera dei deputati per favorire la ricostituzione del patrimonio museale di tali istituzioni. Tra le opere più famose restituite figurano<ref>[http://www.camera.it/amministrazione/316/323/6553/documentotesto.asp Patrimonio artistico di Palazzo Montecitorio sul sito della Camera dei deputati.]</ref>:
 
* ''La via del Calvario'', [[Mattia Preti]]