Ifigenia in Aulide: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiungo file
Pil56-bot (discussione | contributi)
m smistamento lavoro sporco e fix vari
Riga 38:
 
== Trama ==
La scena è ambientata nell'accampamento greco, in [[Aulide]], sulla costa della [[Beozia]], dove le barche dirette verso [[Troia (Asia Minore)|Troia]] sono bloccate a causa di una bonaccia. Nel [[Struttura della tragedia greca|prologo]] si racconta che l'indovino [[Calcante]] ha affermato che solo sacrificando alla dea [[Artemide]] una figlia di Agamennone, Ifigenia, i venti torneranno a spirare. Ifigenia però non è con loro, è rimasta a casa, così Agamennone, persuaso da [[Odisseo]], le scrive una lettera in cui le prospetta un matrimonio con Achille, chiedendole quindi di raggiungerli in Aulide. In seguito però, pentito di questo inganno, cerca di avvertire la figlia di non mettersi in viaggio scrivendole un altro messaggio.
 
Il secondo messaggio viene intercettato da Menelao, che lo toglie di mano al vecchio che lo portava con sé e rimprovera aspramente Agamennone per il suo tentativo di tradimento. Arrivano quindi in Aulide Ifigenia e la madre Clitennestra, con il piccolo [[Oreste (figlio di Agamennone)|Oreste]], per le nozze. A quel punto viene a galla la verità, sicché le due donne si ribellano furiosamente: Clitennestra biasimando aspramente il marito, Ifigenia chiedendo pietà con parole toccanti. Anche Achille, nello scoprire che il suo nome era stato usato per un atto tanto infame, minaccia vendetta. Però Ifigenia, nel vedere l'importanza che la spedizione ricopre per tutti i greci, cambia atteggiamento e offre la propria vita, calmando la madre e respingendo l'aiuto di Achille. Al momento del sacrificio, però, la ragazza scompare ed al suo posto la dea Artemide invia una cerva, tra lo stupore e la felicità dei presenti, che in tal modo capiscono che la ragazza è stata salvata dagli dei ed ora dimora presso di loro. Il vento torna a spirare e la flotta può finalmente salpare verso Troia.
Riga 53:
Il personaggio di Ifigenia nell'opera è caratterizzato da un repentino cambiamento nel comportamento, poiché passa nel breve volgere di pochi versi da ragazzina terrorizzata per il sacrificio, a persona che sceglie consapevolmente di morire. Tale mutamento, a partire da [[Aristotele]],<ref>Aristotele, ''[[Poetica (Aristotele)|Poetica]]'', 1454a.</ref> è stato spesso giudicato troppo improvviso e di conseguenza non realistico,<ref>Guidorizzi, p. 189; contro questa tesi invece ''Ifigenia in Tauride - Ifigenia in Aulide'', pp. 45-49.</ref> ma vale a mettere in luce con ancora maggiore evidenza la nobiltà ed il coraggio della ragazza, a fronte della vile impotenza degli eroi che comandano la spedizione verso Troia.
 
[[ImmagineFile: The Sacrifice of Iphigenia.jpg |thumb|''Il sacrificio di Ifigenia'' ([[1632]]-[[1633]]) di François Perrier ([[Museo delle belle arti di Digione]]).]]
=== L'incompiutezza dell'opera ===
Nonostante la ''Ifigenia in Aulide'' non contenga lacune particolarmente ampie, e sia quindi da considerarsi un'opera drammaturgicamente completa, essa reca alcuni segni di incompiutezza. Si ritiene che la morte dell'autore abbia impedito la revisione (o addirittura il completamento) dell'opera, favorendo quindi nel tempo modifiche ed interpolazioni varie al testo euripideo. Due, in particolare, sono i punti più problematici: