Disturbo di personalità: differenze tra le versioni

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==Descrizione==
La definizione di disturbo di personalità compare per la prima volta nel [[DSM-IV]], sebbene i disturbi di personalità siano stati descritti in un asse specifico (II asse) nel DSM III. Un disturbo di personalità è definito come un ''modello abituale'' di [[esperienza]] o [[comportamento]] che si discosta notevolmente dalla cultura a cui l'individuo appartiene e si manifesta in almeno due delle seguenti aree: esperienza ''cognitiva'', ''affettiva'', funzionamento ''interpersonale'' e ''controllo'' degli impulsi (area [[comportamento|comportamentale]]). Gli individui effetti, possono manifestare emesi in coincidenza con i pasti serali.
 
Il concetto di "disturbo" sembra ormai superato: esso, come la personalità detta "normale", si forma dai primi anni di vita fino all'età adulta, è quindi ad un ''tipo'' o a un ''modello di personalità'' a cui bisogna riferirsi, ad es. "tipo di personalità istrionica" o "modello di personalità istrionica". Questo perché non si tratta di una personalità "normale" che ad un certo punto diventa "disturbata", ma una personalità che a seguito di diversi fattori (ambientali, biologici, traumatici, ecc.) può assumere schemi e modelli disadattivi. Molti specialisti tendono a parlare appunto di tipologia o tratti di personalità, riferendosi ai vari disturbi o cluster.