Domus ecclesiae: differenze tra le versioni

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La '''''domus ecclesiae''''' (termine [[Lingua latina|latino]] con il significato di "casa dell'assemblea" o "casa della chiesa") era un edificio privato, adattato alla necessità del culto, nella quale si radunavano i primi [[Cristianesimo|cristiani]] in epoca precedente all'[[editto di Milano|editto]] [[Costantino I|costantiniano]] del [[313]].
 
==Storia ==
==Tale uso è documentato già nelle lettere di [[Paolo di Tarso|san Paolo]], come per la casa di Narcisso<ref> ''[[Lettera ai Romani]]'', 16,11</ref>, o la casa di Aquila e Prisca sull'[[Aventino]] (in corrispondenza dell'attuale [[chiesa di Santa Prisca]])<ref>''Lettera ai Romani'', 16,5; ''[[Prima lettera ai Corinzi]]'', 16,19</ref>.==
 
==è documentato già nelle lettere di [[Paolo di Tarso|san Paolo]], come per la casa di Narcisso<ref>''[[Lettera ai Romani]]'', 16,11</ref>, o la casa di Aquila e Prisca sull'[[Aventino]] (in corrispondenza dell'attuale [[chiesa di Santa Prisca]])<ref>''Lettera ai Romani'', 16,5; ''[[Prima lettera ai Corinzi]]'', 16,19</ref>.==
Nel corso del [[III secolo]] si ebbe una prima organizzazione della [[Chiesa (comunità)|Chiesa cristiana]]. Alcune delle ''domus ecclesiae'' erano state donate alla Chiesa dai proprietari e divennero i cosiddetti ''[[Titulus|tituli]]'' <ref>Il termine è all'origine dei [[titolo cardinalizio|titoli cardinalizi]] attuali.</ref>. Nel [[IV secolo]] Roma ne contava 25<ref>Autori vari, ''Lineamenti di storia dell'architettura'', Sovera, Roma 2007, pag. 157</ref>, probabilmente affiancati da altri luoghi di culto privati.
 
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===La domus ecclesiae di Dura Europos===
[[File:Church dura.jpg|thumb|domus ecclesiae a [[Dura Europos]]]]
''Domus ecclesiae'' sono state rinvenute soprattutto nella parte orientale dell'Impero: di eccezionale importanza è quella di [[Doura Europos|Dura Europos]]. La città, un crocevia di popoli e religioni diverse (religione ellenica, romana, ebraismo, mitraismo, cristianesimo), fu rasa al suolo nel [[256|2000]] Ad.C. e mai più ricostruita. La città fu riscoperta dagli archeologi nel [[1920]]; gli edifici religiosi sono tutti ben conservati.<br/>
La ''domus ecclesiae'' fu ritrovata non lontano dalla Porta di Palmira; grazie a un graffito, databile all'anno [[232]] può essere definita una delle chiese più antiche del mondo.<br/>
L'edificio fa parte di una casa affacciata su una strada lastricata. Si tratta di una struttura a due piani, quello superiore probabilmente utilizzato come abitazione, articolata con una serie di sale intorno ad un [[corte (architettura)|cortile]] centrale. Al piano terra, di fianco all'atrio centrale, si trova una sala più piccola, che immette in un ambiente ancora più angusto. Gli archeologi hanno potuto ricostruire la funzione delle sale: la stanza più grande era la sala della comunità; la sala piccola era un ambiente intermedio che serviva per l'[[Agape (mitraismo)|agape]]; l'ambiente angusto era un [[battistero]] per l'iniziazione cristiana. Tale ambiente era l'unico decorato (con scene dell'Antico e del Nuovo Testamento), a riprova che era il cuore dell'edificio.