Erinaceus europaeus: differenze tra le versioni

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[[File:Esemplare di riccio.jpg|thumb|esemplare di riccio in natura]]
[[File:Erinaceus europaeus I.jpg|thumb|Un riccio appallottolato.]]
Quando un riccio incontra un possibile pericolo, normalmente, reagisce immobilizzandosi e drizzando gli aculei sul dorso. Poi, se l'intruso lo tocca, si appalottola su se stesso. In questo procedimento, il riccio è aiutato da una fascia muscolare sulla schiena che, contraendosi, va a stringerestringersi in un sacco cutaneo tutto il corpo e gli arti. L'aggressore si trova così dinnanzi un'impenetrabile cortina di spine: questa tattica, tuttavia, risulta inefficace con le [[Vulpes vulpes|volpi]], che [[urina]]ndo sull'animale appallottolato lo costringono ad uscire dalla corazza, per poi finirlo mordendolo sul delicato muso, e con le [[automobile|automobili]], di fronte alle quali l'animale si appallottola, venendo inevitabilmente travolto ed ucciso. Sono infatti fra i due ed i tre milioni i ricci che ogni anno perdono la vita in questo modo mentre attraversano le strade, tanto che nel [[Regno Unito]] le popolazioni di riccio vengono monitorate contando il numero di cadaveri ritrovati morti su alcune delle strade più frequentate sia dagli autisti che da questi animali.
 
Il riccio ha abitudini solitarie e scontrose: tende generalmente ad evitare i contatti coi conspecifici, dei quali avverte la presenza con l'udito o l'olfatto, mentre nel percepire l'avvicinarsi di un estraneo va subito in allerta. Tuttavia, in caso di contatto i ricci non disdegnano lo scontro diretto, che viene risolto in base alle dimensioni ed all'età degli esemplari.