Plinio il Vecchio: differenze tra le versioni
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[[File:Comoplinio.JPG|upright=1.4|left|thumb|Targa in onore di Plinio il Vecchio, posta sulla facciata della Cattedrale di [[Como]].]]
Gaio Plinio
Prima del 35 suo padre lo portò a [[Roma antica|Roma]], dove affidò la sua istruzione ad uno dei suoi amici, il poeta e generale [[Publio Pomponio Secondo]], dal quale Plinio acquisì il gusto di apprendere, come prova il fatto che citasse di aver visionato alcuni manoscritti delle orazioni dei [[Gracchi]] nella biblioteca del suo tutore, al quale dedicò più tardi una biografia. Plinio cita, inoltre, con deferenza i grammatici e retori [[Quinto Remmio Palemone]] ed [[Arellio Fusco]]<ref>''Naturalis Historia'', XIV 4; XXXIII 152.</ref> e, quindi, fu certamente loro seguace. A [[Roma antica|Roma]] studiò anche [[botanica]], o meglio, l'[[arte topiaria]] di Antonio Castore ed esaminò le piante di [[loto]] che un tempo erano appartenute a [[Marco Licinio Crasso]].
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