Cristianesimo e islam: differenze tra le versioni

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La concezione di [[peccato originale]] (''vitium originis'') risale a [[Tertulliano]], che per primo coniò il termine, ma ha trovato la sua piena formulazione in epoca più tarda, con [[Sant'Agostino]] (III-IV secolo). Per Sant'Agostino, prima del peccato originale l'uomo poteva non peccare; dopo, si trova invece nella sostanziale incapacità di non peccare. Questa concezione riecheggia gli scritti di [[San Paolo]], mentre nei [[Vangeli]] e negli [[Atti degli apostoli]] la parola “peccato” viene citata solo in relazione all'opera salvifica di Gesù e al suo perdono.<ref>U. Tworuschka, voce “Peccato (Cristianesimo)”, in Adel Theodor Khuory (a cura di), Dizionario delle religioni monoteistiche, Piemme, 2004, pagg. 526-528.</ref>
 
Nel [[Cattolica romana|cattolicesimo]] il peccato originale non ha alcun carattere di colpa personale, ma riguarda la natura umana specifica<ref>{{Cita libro|autore=Giovanni Cavalcoli|titolo=Il mistero della redenzione|collana=Sacra doctrina|dataoriginale=1 giugno 2004|editore=ESD-Edizioni Studio Domenicano|p=43|ISBN=8870945413}}</ref>. Per questo invita al [[battesimo]], in modo da ricevere il dono della grazia di Gesù, nuovo Adamo, e poter volgersi con nuova forza verso Dio.
 
Nel Corano, [[Adamo]] ed [[Eva]] si pentono del loro peccato e vengono perdonati: