Carlo Bianchi: differenze tra le versioni

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Nel gennaio del [[1944]] entra a far parte del [[CLNAI]], dove ritrova [[Teresio Olivelli]] e [[Giovanni Barbareschi]] con i quali collabora al giornale delle [[Fiamme Verdi]], "[[Il Ribelle (giornale)|Il Ribelle]]". Fa anche parte dell'[[O.S.C.A.R.]], un'organizzazione [[scautismo|scout]] che portò in salvo centinaia di ebrei e prigionieri di guerra ricercati dai nazisti.
 
La sua attività nella [[Resistenza italiana|resistenza]] dura poco perché il 27 aprile 1944 viene tradito da un delatore e arrestato: dopo essere stato rinchiuso nel carcere di san Vittore, viene trasferito nel campo di concentramento di [[Campo di transito di Fossoli|Fossoli]]. Viene fucilato nel poligono di tiro di [[Eccidio di Cibeno|Cibeno]] come rappresaglia per la morte di sette soldati tedeschi per mano di Gruppi di Azione Patriottica (o GAP, formati dal comando generale delle Brigate Garibaldi alla fine del settembre 1943) di [[Genova]] assieme ad altri 66 detenuti politici, tra i quali: [[Edo Bertaccini]], [[Francesco Caglio]], [[Antonio Gambacorti Passerini]], [[Pietro Lari]], [[Antonio Manzi]], [[Rino Molari]], [[Galileo Vercesi]], [[Jerzy Sas Kulczycki]] (i corpi vennero riconosciuti grazie all'iniziativa personale del Dott. Angelo Bianchi Bosisio, medico, amico di Carlo, che si preoccupò dell’opera di riconoscimentodirigere deiil lavoro di corpiidentificazione dei fucilaticadaveri).
 
Lascia tre figli e la moglie Albertina in attesa della quarta<ref>[http://www.suffragio.it/suffragio/alaquila/ali2.htm Suffragio - Giovanni Barbareschi] - visto 12 febbraio 2009</ref>.