Guerra messicana della droga: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 45 fonte/i e segnalazione di 1 link interrotto/i. #IABot (v1.5.4)
m Corretto: "statunitense"
Riga 58:
Le autorità statunitensi e messicane affermano che in [[Colombia]], luogo dove si trovano la maggior parte delle piantagioni, la produzione di droghe illegali è in crescita da quando la principale rotta di rifornimento di [[cocaina]] e altre droghe illegali che entrano negli [[Stati Uniti]] passa per il Messico e l'[[America Centrale]]. Questa guerra è simile al [[conflitto armato colombiano]] che dura oramai dal [[1964]]. Il conflitto è cominciato in Messico nel [[1989]] dopo l'arresto di [[Miguel Ángel Félix Gallardo]], che gestiva il traffico di cocaina. Vi fu una tregua verso la fine degli anni novanta, ma dal [[2000]] il ritorno alla [[violenza]] è aumentato. Il presidente [[Vicente Fox]] inviò un piccolo numero di truppe a [[Nuevo Laredo]] e nel [[Tamaulipas]], ai confini con gli Stati Uniti, ma non ottenne i successi sperati.
 
Il [[Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d'America|Dipartimento di Giustizia americanostatunitense]] stima che i guadagni all'ingrosso dalle vendite di droga vadano da 13,6 a 48,4 miliardi di dollari l'anno.<ref name=spread>{{en}} {{Cita news | nome= | cognome= | titolo=Mexican drug gangs 'spread to every region of US' | data=26 marzo 2010 | url =http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/8588509.stm | pubblicazione =BBC NEws | accesso=23 aprile 2010 }}</ref> I trafficanti di droga messicani spostano clandestinamente in Messico somme di denaro sempre più ingenti all'interno di automobili e camion.<ref>{{en}} {{Cita libro| nome= | cognome=|contributo=Mexico's Drug Cartels| titolo=CRS Report for Congress|curatore-nome=Colleen W.|curatore=Cook| editore=Congressional Research Service| città=| pagine=9| data=16 ottobre 2007 |url=http://www.fas.org/sgp/crs/row/RL34215.pdf| formato=PDF|accesso=9 agosto 2009 }}</ref>
 
Nella seconda metà del 2015, quindi a oltre 8 anni e mezzo dall'inizio della guerra alla droga messicana o narcoguerra militarizzata dichiarata dal presidente Felipe Calderón nel dicembre 2006, i cartelli messicani secondo la DEA (''Drug Enforcement Administration'') erano otto: Sinaloa, Cartello Jalisco Nueva Generación (CJNG), Beltrán-Leyva Organization (BLO), Los Zetas, Cartello del Golfo (CDG), Cartello di Juárez/La Línea (CDJ), La Familia Michoacana (LFM) e Los Caballeros Templarios (LCT).<ref>{{Cita web|url = http://www.carmillaonline.com/2015/09/04/nuova-mappa-del-narcotraffico-in-messico-e-negli-stati-uniti/|titolo = Nuova Mappa del Narcotraffico in Messico e negli Stati Uniti|accesso = 7 settembre 2015}}</ref>
Riga 252:
 
==== Collegamenti dei cartelli messicani con 'ndrangheta e camorra ====
Il ministro della Giustizia americanodegli Stati Uniti annunciò, il 17 settembre 2008, che un'operazione internazionale di contrasto al traffico di droga, il progetto Reckoning, aveva coinvolto gli Stati Uniti, l'[[Italia]], il [[Canada]], il Messico e il Guatemala ed ha portato alla cattura di più di 500 membri della criminalità organizzata dediti al traffico di cocaina. L'annuncio sottolineò in particolare la connessione tra l'Italia e il Messico nel traffico della cocaina.<ref name="Stratfor Intelligence"/> Alcuni arresti furono eseguiti nel settembre del 2008 nei confronti di appartenenti ad una [['ndrina]] calabrese per presunti collegamenti con i Los Zetas e per l'apertura di un canale preferenziale per il traffico di droga verso l'Europa dal Messico attraverso la [[Locride (Calabria)|Locride]].<ref>{{Cita news |autore =Alberto Custodero |url = http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/18/colpo-alla-spa-mondiale-della-coca-200.html |titolo =Colpo alla Spa mondiale della coca, 200 arresti tra Messico e Calabria |pubblicazione =la Repubblica |giorno =18 |mese=settembre|anno =2008 |pagina =20 |accesso = 30 ottobre 2011 }}</ref><ref>{{Cita news |autore =Carlo Macrì |url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/18/Calabria_narcos_200_arresti_co_9_080918081.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2008/settembre/18/Calabria_narcos_200_arresti_co_9_080918081.shtml |titolo = La Calabria e i narcos: 200 arresti|pubblicazione =Corriere della sera |giorno =18 |mese=settembre|anno =2008 |pagina =25 |accesso = 30 ottobre 2011 }}</ref> Secondo [[Roberto Saviano]], il legame più forte tra il Messico e l'Europa è quello tra il [[cartello del Golfo]] e alcune famiglie della [['Ndrangheta]]. Un indizio sarebbe l'importazione tra i mafiosi calabresi del culto di [[Jesús Malverde]], il santo patrono dei narcotrafficanti venerato in Messico, che rivelerebbe anche uno scambio culturale.<ref>{{cita web|url=http://www.jornada.unam.mx/2009/03/31/index.php?section=sociedad&article=040n1soc|titolo= La Jornada: Se aliaron narcos de México e Italia: Saviano|autore= |lingua=es |accesso=30 ottobre 2011 }} ([http://italiadallestero.info/archives/4409 articolo tradotto in italiano])</ref> Secondo Piero Innocenti, dirigente generale della Polizia di Stato italiana ed esperto di narcotraffico messicano, dopo un'operazione conclusasi nell'aprile 2009 sono emersi anche rapporti tra alcuni cartelli messicani ed organizzazioni della [[camorra]].<ref>{{cita web|url=http://it.peacereporter.net/articolo/27093/|titolo=Messico, narcos fra investimenti e strategie|autore=|anno=2011|accesso=30 ottobre 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111030212923/http://it.peacereporter.net/articolo/27093/|dataarchivio=30 ottobre 2011}}</ref>
 
=== Guatemala ===
La repressione dell'esercito messicano ha spinto alcuni cartelli a cercare un luogo più sicuro per le loro operazioni di trasbordo della droga dal Sud America al di là del confine meridionale in [[Guatemala]], dove le istituzioni locali sono facilmente attratte dalla corruzione e dove i cartelli possono contare sulla debolezza degli apparati di polizia e su una posizione ideale nel percorso per il contrabbando via terra.<ref>{{Cita news|url=http://uk.reuters.com/article/latestCrisis/idUKN18280587 |titolo=Mexican drug gang menace spreads in Guatemala |editore=Uk.reuters.com |data=18 febbraio 2009|accesso=28 marzo 2011}}</ref><ref name=Miglierini >{{Cita news | nome=Julian Miglierini | cognome= | titolo=Guatemala police chief arrested over 'cocaine link' | data=2 marzo 2010 | url =http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/8546590.stm | pubblicazione =BBC News | accesso=3 marzo 2010 }}</ref> I trafficanti scaricano la droga da piccoli aerei che atterrano in piste di atterraggio private nascoste nella giungla del Guatemala. Il carico viene poi spostato attraverso il Messico fino al confine con gli Stati Uniti. Le istituzioni del Guatemala fanno quello che possono contro queste potenti organizzazioni e come forma di contrasto hanno eseguito arresti di diverse decine di trafficanti e hanno distrutto alcuni campi di cannabis. Il governo americanostatunitense ha inviato motoscafi e strumentazioni per la [[visione notturna]] come forma di aiuto al contrasto dei traffici illegali. Nel febbraio del 2009, i Los Zetas hanno minacciato di uccidere il presidente del Guatemala, [[Álvaro Colom]].<ref>{{Cita news|cognome=McDermott |nome=Jeremy |url=http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/centralamericaandthecaribbean/guatemala/4928428/Mexican-cartel-threatens-Guatemala-President.html |titolo=Mexican cartel threatens Guatemala President |editore=Telegraph.co.uk |data=2 marzo 2009 |accesso=28 marzo 2011 |città=London}}</ref> Il 1º marzo 2010, il capo della polizia del Guatemala e un alto ufficiale delle forze coinvolte nella lotta ai trafficanti sono state arrestati per presunti legami con i cartelli.<ref name=Miglierini/> Un rapporto della [[Brookings Institution]]<ref>{{Cita news | nome=Kevin Casas-Zamora, | cognome= | titolo='Guatemalastan': How to Prevent a Failed State in our Midst | data= | url=http://www.brookings.edu/opinions/2009/0522_guatemala_casaszamora.aspx | pubblicazione=The Brookings Institution | accesso=26 maggio 2009 | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100226015931/http://www.brookings.edu/opinions/2009/0522_guatemala_casaszamora.aspx | dataarchivio=26 febbraio 2010 }}</ref> ha riferito che, senza sforzi tempestivi e preventivi, la supremazia dei cartelli messicani e la violenza si sarebbero diffusi velocemente nel Guatemala e in tutta la regione centroamericana.<ref>{{Cita news | nome=Phil Leggiere | cognome= | titolo=Guatemala on the brink? | data=25 maggio 2009 | editore=Homeland Security Insight nd Analysis | url =http://www.alipac.us/f19/guatemala-brink-148592/ | pubblicazione = | accesso=2 aprile 2016 }}</ref>
 
Secondo il governo degli Stati Uniti, i Los Zetas controllano il 75% del territorio del Guatemala attraverso la violenza, la corruzione politica e le infiltrazioni nelle istituzioni del paese.<ref>{{Cita news|titolo=El cártel mexicano de Los Zetas controla el 75% de Guatemala|url=http://america.infobae.com/notas/16232-El-cartel-mexicano-de-Los-Zetas-controla-el-75-de-Guatemala|giornale=Infobae|data=24-12-10|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120530081337/http://america.infobae.com/notas/16232-El-cartel-mexicano-de-Los-Zetas-controla-el-75-de-Guatemala|dataarchivio=30 maggio 2012}}</ref> Secondo alcune fonti investigative, i Los Zetas hanno guadagnato terreno in Guatemala dopo essersi facilmente sbarazzati di alcuni leader dei [[Los Leones]], un gruppo della criminalità organizzata dal Guatemala.<ref>{{Cita news|titolo=Los Zetas controlan seis regiones en Guatemala|url=http://www.elsalvador.com/mwedh/nota/nota_completa.asp?idCat=6358&idArt=5433354|giornale=El Salvador Noticias|data=Sábado, 25 de Diciembre de 2010}}</ref>
Riga 265:
=== Nord America ===
 
L'esercito messicano ha drasticamente ridotto la capacità dei cartelli messicani di spostare la cocaina all'interno degli Stati Uniti e in Canada, provocando una recrudescenza di violenza delle bande a [[Vancouver]], dove il prezzo della cocaina è aumentato da 23.300 dollari a quasi 39.000 dollari al chilo dato che sia nel mercato degli gli Stati Uniti che in quello del Canada si verificano prolungate carenze di cocaina.<ref name=progress/> Il governo americanostatunitense riferisce che la quantità di cocaina sequestrata sul suolo americano è diminuitodiminuita del 41 per cento tra il 2007 e la prima metà del 2008.<ref name=progress/>
 
==== Stati Uniti ====
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti considera i cartelli messicani come la più grande minaccia della criminalità organizzata negli Stati Uniti.<ref>{{Cita web|url=http://www.dhs.gov/ynews/testimony/testimony_1237993537881.shtm |titolo=Testimony of Secretary Janet Napolitano before Senate (March 25, 2009) |editore=Dhs.gov |data=25 marzo 2009 |accesso=28 marzo 2011}}</ref> Durante i primi 18 mesi della presidenza di Calderón, il governo messicano ha speso circa 7 miliardi di dollari statunitensi nella guerra contro la droga.<ref>{{Cita web|url=http://newsblaze.com/story/20080701063119tsop.nb/topstory.html |titolo=Merida Initiative Will Help Battle Drug Trafficking |editore=Newsblaze.com |data=1º luglio 2008 |accesso=28 marzo 2011}}</ref> I funzionari messicani sottolineano che il traffico illecito di droga è un problema comune e che hanno bisogno di una soluzione condivisa, considerando anche il fatto che la maggior parte del finanziamento per i trafficanti messicani proviene dai consumatori di droga statunitensi.<ref>{{Cita web |url=http://worldblog.msnbc.msn.com/archive/2008/06/25/1166487.aspx |titolo=Americans finance Mexican traffickers |editore=Worldblog.msnbc.msn.com |data= |accesso=28 marzo 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091227101143/http://worldblog.msnbc.msn.com/archive/2008/06/25/1166487.aspx |dataarchivio=27 dicembre 2009 }}</ref> Il 25 marzo 2009, il segretario di Stato statunitense [[Hillary Clinton]] dichiarò che "la nostra [dell'America] insaziabile domanda di droghe illegali è il combustibile del traffico di droga" e che "gli Stati Uniti si assumono la responsabilità condivisa per la violenza correlata alla droga che sta sconvolgendo il Messico".<ref>[http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/03/26/AR2009032603115.html ''Drugs, Guns and a Reality Check'' '''The Washington Post.''']. Retrieved July 21, 2009.</ref> I funzionari del Dipartimento di Stato americanistatunitense sono consapevoli che la disponibilità da parte del presidente messicano Felipe Calderón a lavorare con gli Stati Uniti sui temi della sicurezza, della criminalità e della droga non ha precedenti a livello legislativo così il [[Congresso degli Stati Uniti]] ha approvato una nuova legge a fine giugno del 2008 per fornire al Messico e ai paesi dell'America centrale 1,6 miliardi di dollari con l'[[Iniziativa Mérida]], un piano di tre anni di assistenza internazionale. L'Iniziativa Mérida fornisce al Messico e ai paesi dell'America centrale formazione per gli organi di polizia e attrezzature, così come la consulenza tecnica per rafforzare gli apparati nazionali di giustizia. Nel piano non sono compresi la cessione di denaro liquido o di armi. Nel gennaio del 2009, una valutazione militare degli Stati Uniti ha espresso una certa preoccupazione su una eventuale durata a lungo termine della guerra: se questa si estendesse per un periodo di almeno 25 anni, potrebbe causare un collasso totale del governo messicano, a causa della crescente forza militare della criminalità organizzata, e una drammatica diffusione del conflitto negli stati confinanti.<ref name=joint /><ref>{{Cita news|cognome=Blair |nome=David |url=http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/centralamericaandthecaribbean/mexico/4271720/Mexico-in-danger-of-collapse-says-US-army.html |titolo=Mexico in danger of collapse |editore=Telegraph.co.uk |data=16 gennaio 2009 |accesso=28 marzo 2011 |città=London}}</ref> A fine anni 2000, i cartelli messicani possono già contare su varie cellule nella maggior parte delle principali [[città degli Stati Uniti]].<ref name="Associated Press">{{Cita news | nome= | cognome= | titolo=Mexican Cartels: Drug organizations extending reach farthen into U.S | anno=2009 | pubblicazione=Associated Press | url=http://hosted.ap.org/specials/interactives/_international/mexican_cartels/index.html?SITE=AP | accesso=31 agosto 2009 | urlmorto=sì | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090914051958/http://hosted.ap.org/specials/interactives/_international/mexican_cartels/index.html?SITE=AP | dataarchivio=14 settembre 2009 }}</ref> Nel 2009, il Dipartimento di Giustizia ha riferito che i cartelli si sono infiltrati in quasi 200 città degli Stati Uniti,<ref>"[http://www.washingtontimes.com/news/2010/apr/01/violent-mexican-drug-gangs-pose-rising-risk-to-ame/ Border violence threatens Americans]". The Washington Times. April 1, 2010.</ref> tra cui [[Los Angeles]], [[Chicago]] e [[Atlanta]].<ref>"[http://www.usatoday.com/news/nation/2009-03-08-mex-cartels_N.htm Mexican cartels plague Atlanta]". USATODAY.com. March 9, 2009</ref>
 
Gli analisti propongono soluzioni multiple basate sulla prevenzione e sui programmi di educazione per ridurre la domanda di droga, piuttosto che il continuo sostegno della lotta contro la fornitura dal Messico. Gli studi dimostrano che gli sforzi di interdizione militare falliscono perché ignorano la causa principale del problema: la domanda degli Stati Uniti. Durante la prima metà degli anni 90, l'amministrazione Clinton ordinò e finanziò un importante studio sulla cocaina al Rand Drug Policy Research Center; l'analisi concluse che 3 miliardi di dollari dovrebbero essere prelevati dai fondi della polizia federale e locale e destinati ai programmi per il trattamento della dipendenza da cocaina. Il rapporto affermò che il trattamento della dipendenza è il modo più economico e più efficace per ridurre l'uso di droghe. L'amministrazione Clinton respinse però il taglio dei fondi alle forze dell'ordine.<ref>{{Cita pubblicazione| nome =C. Peter| cognome =Rydell| coautori =Susan S. Everingham| anno =1994| titolo =Controlling Cocaine: Supply Versus Demand Programs| rivista =Rand Drug Policy Research Center| url =http://www.fathom.com/media/PDF/2184_cocainess.pdf| urlmorto =sì| urlarchivio =https://web.archive.org/web/20060526084433/http://www.fathom.com/media/PDF/2184_cocainess.pdf| dataarchivio =26 maggio 2006}}<br />*{{Cita pubblicazione | nome =Dennis | cognome =Cauchon | anno =1994 | mese =giugno | giorno =14 | titolo =White House balks at study urging more drug treatment | rivista =USA Today | pp =2A | url =http://bailey83221.livejournal.com/73026.html }}<br />*{{Cita libro | cognome = Stokes | nome = Doug | coautori = Noam Chomsky (Introduction) | anno = 2005 | titolo = America's Other War: Terrorizing Colombia | url = http://www.chomsky.info/articles/200412--.htm | editore = Zed Books | città = | oclc = 156752200 | isbn = =1-84277-547-2 }} p. xii, 87<br />*{{Cita pubblicazione | nome =John | cognome =Donnelly | anno =2000 | mese =aprile | giorno =1 | titolo =Narcotics Bill Reopens Drug War Debate Colombia Measure Spurs New Look At Us Policy | rivista =The Boston Globe | url =http://bailey83221.livejournal.com/73026.html#2 }}<br />*{{Cita pubblicazione | nome =John | cognome =Cochran | coautori =Peter Jennings | anno =1999 | mese =settembre | giorno =22 | titolo =A Closer Look | rivista =ABC News | url =http://bailey83221.livejournal.com/73026.html#2 }}<br />*{{Cita pubblicazione | nome =William | cognome =Douglas | anno =1994 | mese =giugno | giorno =14 | titolo =Best Weapon In Drug War Is Treatment | rivista =Newsday | pp =A15 | url =http://bailey83221.livejournal.com/73026.html#5 }}<br />*{{Cita pubblicazione | nome =William | cognome =Douglas | anno =1994 | mese =giugno | giorno =14 | titolo =U.S. Should Boost Therapy Of Coke Addicts, Study Urges | rivista =The Times Union | url =http://bailey83221.livejournal.com/73026.html#6 }}</ref> L'amministrazione Bush propose poi di ridurre la spesa per il trattamento farmacologico e per i programmi di prevenzione nel bilancio 2009.<ref name="Bloomberg" />