135ª Divisione cavalleria corazzata "Ariete": differenze tra le versioni

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Il generale Cadorna scrisse: «La giornata del 9 settembre si era chiusa sul fronte nord in modo nettamente a noi favorevole (...) ma solo a liberazione del Nord avvenuta potei, con accurate indagini, accertare la reale portata del successo; nel settore di Monterosi le forze nemiche d'attacco ammontarono a 29 carri armati, 50 autocarri, 25 motocarrelli, provenienti da Roncigione; le perdite nemiche una quarantina di carri armati, un centinaio di autocarri, 2 batterie rese inefficienti; a Manziana 40 carri armati e semoventi da 88 e 50 autocarri presenti, 30 carri armati distrutti. Il parroco di Monterosi riferì che i tedeschi di passaggio parlavano di 500-800 uomini perduti».<ref>[http://www.regioesercito.it/reparti/cavalleria/regcav16.htm Raffaele Cadorna, ''La Riscossa (dal 25 luglio alla Liberazione)'', Rizzoli, Milano, 1948].</ref> Altre fonti indicano - per il settore di Monterosi - perdite inferiori: tra gli italiani la perdita di 20 uomini e 4 carri armati, oltre ad una cinquantina di feriti, tra i tedeschi le perdite similari con qualche mezzo blindato in più andato in fiamme.<ref>[http://www.arsmilitaris.org/pubblicazioni/eroe.pdf Andrea Santangelo, ''Un eroe quasi del tutto dimenticato'', Società di Cultura e Storia Militare.] Visto il 12/12/2010.</ref>
 
Durante il corso del combattimento, a seguito della precipitosa [[fuga di Vittorio Emanuele III]] e dei più alti rappresentanti dell'apparato politico-militare italiano verso il Sud, l'intero Corpo Motocorazzato schierato a nord di Roma ricevette l'ordine di ritirarsi ed attestarsi a [[Tivoli]], a protezione della [[Via Tiburtina]] (sull'asse Roma-[[Pescara]]), abbandonando di fatto ogni volontà di difesa della Capitale. In un clima di grande caos, con direttive ambigue o assenti da parte degli Alti comandi, mentre erano in corso trattative con i tedeschi, nella giornata del 10 alcune compagnie della Divisione furono inviate, al comando del generale [[Dardano Fenulli]], vicecomandante dell'''Ariete II'', per supportare il [[1º Reggimento "Granatieri di Sardegna"|Reggimento "Granatieri di Sardegna'']] nella zona [[Porta San Paolo]] e Ardeatina contro gli attacchi della ''[[2ª. Divisione Paracadutisti (Germania)|2ª FallschrimmjägerFallschirmjäger-Division]]'' (paracadutisti). L'operazione era in corso ed erano già stati debellati alcuni nuclei nemici quando, nel pomeriggio del 10 settembre, sopravvenne l'accordo di resa contro i tedeschi e Cadorna ordinò il rientro dei reparti.
 
Il giorno successivo il comando del Corpo d'armata motocorazzato, ormai ridotto quasi a nulla a causa del dissolvimento dei reparti, fu formalmente affidato al generale Cadorna, il quale si diede alla macchia per unirsi al [[Fronte Militare Clandestino]] coordinato dal colonnello [[Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo]].