Carlo Pertusati: differenze tra le versioni

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</ref> Nel 1770 la collezione fu trasferita nel palazzo del collegio di Brera, dove si fuse con la biblioteca del collegio dei [[Compagnia di Gesù|gesuiti]], dando origine alla [[Biblioteca Nazionale Braidense|Braidense]].
 
Il Pertusati visse nel palazzo di famiglia che si affacciava sull'attuale corso di Porta Romana, [[Casa Melzi Pertusati|casa Pertusati]], andato rovinosamente distrutto dai bombardamenti anglo-americani del 1943: la casa conteneva il famoso giardino degli Arcadi, una parte del quale è ancora presente sull'area nei pressi del largo Crocetta. Il conte era infatti uno dei quattro ''pastori'' dell'[[Accademia dell'Arcadia]] milanese, introdotta nel 1704 dal chierico regolare della Congregazione di Somasca [[Giant Antonio Mezaberba]], e presso la sua residenza si tennero, fra il 1705 e il 1755 le riunioni della colonia milanese dell'Arcadia stessa.
 
Scriveva nel 1737 il [[Serviliano Latuada|Latuada]], poi ripreso dall'Ignazio Cantù nel 1855: