Città Libera di Danzica: differenze tra le versioni

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Fu quasi subito chiaro che la stragrande maggioranza tedesca della popolazione dello Stato Libero risentiva delle concessioni che erano state fatte alla Polonia, e dello smembramento dalla Germania. Il Professor Burckhardt, Alto Commissario della Società delle Nazioni a Danzica, scoprì nel [[1939]] di essere arbitro assoluto nelle dispute infinite all'interno della Città.
 
Nel maggio [[1933]], il Partito Nazionalsocialista (NSDAP) vinse le elezioni amministrative in città; tuttavia, ricevette il 57% dei voti, meno dei due terzi richiesti dalla [[Società delle Nazioni]] per mutare la Costituzione della Città Libera di Danzica. Il governo introdusse leggi [[antipapismo|anti-cattoliche]] e [[antisemitismo|antisemite]], le prime dirette principalmente contro i nuovi abitanti polacchi e [[casciubi]]. La città servì anche come punto di raccolta per i membri della minoranza tedesca in Polonia che, raggruppati da organizzazioni come il ''Jungdeutsche Partei'' ("Partito del Giovane Tedesco") e la ''Deutsche Vereinigung'' ("Unione Tedesca"), avrebbero costituito i quadri dirigenti della ''[[Selbstschutz]]'', un'organizzazione che aveva a che fare con gli omicidi e le atrocità commesse durante l'[[Campagna di Polonia|invasione tedesca della Polonia]] del [[1939]]<ref>[http://www.kki.net.pl/~museum/rozdz1.htm Hitlerowskie przygotowania do agresji i eksterminacji Polaków na Pomorzu, Gdańskim iw Wolnym Mieście Gdańsku] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090122201458/http://kki.net.pl/~museum/rozdz1.htm |data=22 gennaio 2009 }}, ''National Museum of [[Sztutowo]]''</ref>. Come in Germania, gli [[ebrei]] furono sempre più perseguitati; la Grande [[Sinagoga]] di Danzica fu demolita dalle autorità locali nel 1939.
 
Nonostante diversi anni di proposte da parte del governo tedesco, sia prima che dopo il [[1933]], di rinegoziare la posizione anomala di Danzica, la [[Polonia]] rifiutò, e verso la fine di aprile 1939 al Professor Burckhardt fu comunicato da parte del Commissario Generale polacco che ogni tentativo di modificare lo status avrebbe ricevuto come risposta la resistenza armata da parte della Polonia<ref>Woodward, E.L., Butler, Rohan, Orde, Anne, editors, ''Documents on British Foreign Policy 1919–1939'', 3ª serie, vol.v, HMSO, [[Londra]], 1952:25</ref>.