Tiranno: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i. #IABot (v1.6)
Riga 41:
Una volta caduto un tiranno la ''polis'' si ritrova nella necessità di riorganizzare le proprie istituzioni, e non è un caso che fu proprio il VII-VI secolo a conoscere le prime forme embrionali di [[democrazia]], o meglio, come si preferiva chiamarla all'epoca, [[isonomia]].
 
Anche se non furono né dei legislatori né dei veri e propri riformatori, i tiranni favorirono l'isonomia (l'uguaglianza di fronte alle leggi) ed accelerarono la crisi dei regimi aristocratici ed oligarchici. Ciò non toglie, comunque, che alcuni tiranni diedero un taglio dispotico e crudele al loro regno, macchiandosi di efferatezze incredibili: fu il caso di [[Periandro]] a [[Corinto]], che ad esempio condannò a morte sua moglie [[Melissa (mitologia)|Melissa]]Liside per poi fare [[necrofilia]] sul suo cadavere.
 
È difficile distinguere, per quel che riguarda i tiranni, tra realtà e mito, poiché è tipico della letteratura storiografica antica esasperare alcuni tratti caratteristici dei tiranni, come la ricchezza o la crudeltà, a scopi fondamentalmente politici. Non è sbagliato però affermare che molti dei tiranni delle varie {{sic|''poleis''}}, primo fra tutti [[Pisistrato]] di [[Atene]], ritennero molto importante portare avanti una politica di mecenatismo e di promozione di lavori pubblici. Alcune di queste opere furono destinate a rimanere per sempre nella storia, come il tempio di [[Era (mitologia)|Hera]] a Samo, opera di Policrate.