Musei Capitolini: differenze tra le versioni

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|Immagine = Palazzo dei Conservatori Capitol Roma BW 1.JPG
|Larghezza =
|Didascalia = [[Palazzo dei Conservatori]] ([[Piazza del Campidoglio]]), entrata principale alai MuseoMusei CapitolinoCapitolini
|Data di fondazione = 1471
|Fondatori = [[Papa Sisto IV]]
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}}
 
I '''Musei Capitolini''' costituiscono la principale [[museo|struttura museale]] civica comunale di [[Roma]] e fanno parte del "«Sistema dei musei in comune"». Utilizzano una superficie espositiva di 12.977 [[metro quadrato|m²]].<ref name="DossierTCI2009"/>
 
Aperti al pubblico nell'anno [[1734]], sotto [[papa Clemente XII]], sono considerati il primo [[museo]] al mondo, inteso come luogo dove l'arte fosse fruibile da tutti e non solo dai proprietari.<ref>AA. VV. ''Roma e dintorni'', edito dal T.C.I. nel 1977, pag. 83. ISBN 88-365-0016-1. Sandra Pinto, in ''Roma'', edito dal gruppo editoriale L'Espresso su licenza del T.C.I. nel 2004, pag. 443. ISBN 88-365-0016-1. AA. VV. La nuova enciclopedia dell'arte Garzanti, Garzanti editore, 2000, ISBN 88-11-50439-2, alla voce "museo".</ref> Si parla di "musei", al plurale, in quanto alla originaria raccolta di [[Scultura|sculture]] antiche fu aggiunta da [[Papapapa Benedetto XIV|Benedetto XIV]], nel [[XVIII secolo]], la [[Pinacoteca]], costituita da opere illustranti soggetti prevalentemente romani.
 
== Storia ==
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La visita nell'altro edificio dei musei, il ''Palazzo Nuovo'', è compresa nello stesso biglietto di entrata; vi si può accedere sempre dalla piazza o da una galleria sotterranea scavata (''Galleria di congiunzione'') negli [[anni 1930|anni trenta]] e attualmente allestita come ''Galleria Lapidaria'' (cioè preposta all'esposizione delle [[Epigrafe|epigrafi]]), che dà accesso anche al ''[[Tabularium]]'' e unisce i due edifici. Qui si trova la [[pinacoteca]] dei musei nel cui catalogo c'è il famoso dipinto del [[San Giovanni Battista (Caravaggio)|San Giovanni Battista]], opera del [[Caravaggio]].
 
Ma vi si trova anche il simbolo della città, il bronzo della [[Lupa capitolina]], a lungo tempo ritenuta un'opera [[Etruschi|etrusca]] del [[V secolo a.C.]] e solo recentemente ritenuta da alcuni restauratori come risalente al [[XII secolo]]; con molta probabilità la statua originaria non comprendeva i gemelli della leggenda [[Romolo e Remo]], che sembra furono aggiunti nel Rinascimento. La famosa [[Statua colossale di Costantino I|colossale testa]] di [[Costantino I]], visibile nel cortile, risale invece al [[IV secolo|IV secolo d.C.]]. Un'altra scultura in bronzo è il [[Cavallo in bronzo dal vicolo delle Palme|Cavallo dal vicolo delle Palme]].
 
Capolavoro della scultura medievale è il ''[[Ritratto di Carlo I d'Angiò]]'' di [[Arnolfo di Cambio]] ([[1277]]), il primo ritratto verosimile di un personaggio vivente scolpito in Europa che ci sia pervenuto dall'epoca post-classica.
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Troviamo poi due meravigliosi mosaici con tigre e vitello, quasi simmetrici tra loro (entrambi 1,24 m di altezza per 1,84 m di larghezza). Si tratterebbe di due pannelli in ''[[opus sectile]]'', costruiti in marmi colorati (opere romane del secondo quarto del [[IV secolo|IV secolo d.C.]]), provenienti dalla [[Basilica di Giunio Basso]] sull'[[Esquilino]], il [[console romano]] del [[317]]. Altri due pannelli più piccoli sono invece conservati presso il [[Museo nazionale romano di palazzo Massimo]].
 
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File:0 Eros Thanatos Musei Capitolini (1).JPG|[[Eros]] o [[Thanatos]] (''Hosti Maecenatis'').
File:0 Statue d’Hercule combattant (1).JPG|[[Ercole]] che combatte (''Hosti Maecenatis'').
File:Mosaic representing Orestes and Iphigenia, 2nd-3rd century AD, Musei Capitolini, Rome (9665113778).jpg|Mosaico che rappresenta [[Oreste (figlio di Agamennone)|Oreste]] e [[Ifigenia (mitologia)|Ifigenia]] (II-III secolo d.C.).
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File:010218 campidoglio Tabularium 03.JPG|Trabeazione dal [[Tempio di Vespasiano]].
File:Campitelli - Campidoglio Tabularium - Lacus Curtius 1020814 - cropped.jpg|Bassorilievo marmoreo rinvenuto nel [[1553]] nei pressi della [[Colonna di Foca]], rappresentante il cavaliere [[Marco Curzio]] mentre si getta nella voragine.
File:Passaggio del tabularium 02.JPG|Architrave in marmo del I secolo d.C. dal Foro romano, [[Tempio della Concordia (Roma)|Tempio della Concordia]].
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=== Scalone ===
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File:Frammento di sarcofago con leone e antilope, III sec dc.JPG|Frammento di sarcofago con leone e antilope (III secolo d.C.) nello scalone.
File:Lion hunt relief - Palazzo Nuovo - Musei Capitolini - Rome 2016.jpg|Sarcofago della caccia al leone (scalone).
File:0 Statue de prêtresse ou de Muse - Musei Capitolini (1).JPG|Sacerdotessa, da originale del [[II secolo a.C.]], da [[Villa Adriana]].
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La sala prende il nome dal celebre mosaico pavimentale: il mosaico delle colombe, rinvenuto a [[Tivoli]] presso la [[Villa di Adriano]] e che viene attribuito ad un mosaicista greco di nome [[Soso (mosaicista)|Soso]]. Le opere qui contenute appartenevano per lo più alla collezione del cardinale [[Alessandro Albani]], la cui acquisizione è all'origine del Museo Capitolino.
La disposizione dei ritratti maschili e femminili (tra cui un ritratto dell'imperatore romano, [[Traiano]]; un ritratto maschile di epoca repubblicana), lungo mensole che percorrono l'intero perimetro del muro della sala, risale ad un progetto di allestimento settecentesco ed è tuttora visibile, seppur con qualche impercettibile cambiamento. Una disposizione mai alterata è quella delle iscrizioni sepolcrali romane affisse, a metà del Settecento, nella parte alta delle pareti. All'interno della sala ricordiamo:
* La ''tabula bronzea'' (III secolo d.C.) con cui il ''Collegio dei Fabri di Sentinum'' (Sassoferrato, Marche) assegnava a [[Coretius Fuscus]] il titolo onorifico di [[patrono]];
* La [[tabula iliaca]] (I secolo d.C.);
* Un'iscrizione bronzea dall'[[Aventino]] contenente una dedica a [[Settimio Severo]] e alla famiglia imperiale, posta nel 203 d.C. dai ''[[vigiles]]'' della ''IV [[coorte]]'' di quella ''[[14 regioni di Roma augustea|regio]]'';
* Il decreto di [[Gneo Pompeo Strabone]] (il cosiddetto [[bronzo di Ascoli]]), con cui si concessero particolari privilegi ad alcuni cavalieri spagnoli militanti a favore dei romani nella [[battaglia di Ascoli (89 a.C.)|battaglia di Ascoli]] (90-89 a.C.);
* Il più antico resto di decreto in bronzo del senato conservato quasi per intero: il [[Senatoconsulto]] riguardante [[Asclepiade]] di [[Clazomene]] e gli alleati (78 a.C.), dove veniva attribuito il titolo di ''amici Populi Romani'' a tre [[navarco|navarchi]] greci che avevano combattuto al fianco dei Romani nella [[guerra sociale]], o forse in [[guerra civile romana (82 a.C.)|quella sillana]] (83-82 a.C.). Il testo è redatto in latino con una traduzione greca, rimasta nella parte inferiore della tavola, che ha permesso l'integrazione dello scritto mutilo.
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Al centro della sala la statua di [[Flavia Giulia Elena]], ''[[augusta (titolo)|augusta]]'' dell'[[Impero romano]], [[Concubinato|concubina]] (o forse moglie) dell'[[imperatore romano|imperatore]] [[Costanzo Cloro]], oltre che madre dell'imperatore [[Costantino I]]. I cattolici la venerano come sant'Elena imperatrice.
 
Tra i ritratti più rimarchevoli, quelli di Augusto giovane con corona di foglie di alloro e [[Ritratto di Ottaviano|Augusto adulto del "tipo Azio"]], di Nerone, degli imperatori della [[dinastia dei Flavi]] (Vespasiano, Tito e Domiziano) o degli imperatori del [[II secolo|II secolo d.C.]] ([[Traiano]], [[Adriano]], [[Antonino Pio]], [[Marco Aurelio]] giovane e adulto, [[Lucio Vero]], [[Commodo]] giovinetto e adulto).
 
Ben rappresentata anche la [[dinastia dei Severi|dinastia severiana]] con i ritratti di [[Settimio Severo]], [[Geta]], [[Caracalla]] e inoltre quelli di [[Elagabalo]], [[Ritratto di Massimino il Trace|Massimino il Trace]], [[Ritratto di Decio|Traiano Decio]], [[Ritratto di Probo|Marco Aurelio Probo]] e [[Diocleziano]]. La serie si conclude con [[Onorio (imperatore romano)|Onorio]], figlio di [[Teodosio I|Teodosio]]. Qui di seguito una galleria di ritratti degli imperatori romani per data di regno:
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File:Augustus Statue.JPG|[[Ritratto di Ottaviano]].
File:Bust of augustus.jpg|Busto di [[Augusto]] (r. 27 a.C. - 14 d.C.) giovane con corona di foglie di alloro (31 a.C.-14 d.C.).
File:Tibère Rome augGP2014.jpg|Busto di un giovane [[Tiberio]] (r. 14-37 d.C.), figliastro e successore di Ottaviano Augusto.
File:Drusus l'ancien Rome augGP2014.jpg|Busto di un giovane [[Druso maggiore]] (38-9 a.C.), figliastro di Ottaviano Augusto.
File:Nero 1.JPG|Busto di [[Nerone]] (r. 54-68).
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Ai lati e al centro della sala, su alti e antichi basamenti, sono poste alcune delle più belle sculture della collezione capitolina. Al centro della sala sono disposte le grandi statue in bronzo tra cui spiccano le sculture in marmo bigio morato del Centauro vecchio e del Centauro giovane (rinvenute a [[Villa Adriana]] e acquistate da [[Papa Clemente XIII]] per la collezione Capitolina nel 1765). Tutt'intorno su di un secondo livello, delle mensole con una serie di busti (come uno di Traiano, copia del XVI secolo). Vi sono poi alcune di statue di imperatori romani come il [[Marco Aurelio]] in abiti militari (databile al 161-180, proveniente dalla collezione Albani), l'[[Augusto]] che tiene in mano il mondo (con corpo copiato dal [[Diadumeno]] di [[Policleto]]) e l'[[Adriano]]-Marte (della collezione Albani).
 
Nella Galleria sono conservate altre e numerose statue, come: Asclepio (in marmo bigio morato, II sec d.C.secolo da originale del primo ellenismo; provenienza: collezione Albani); un Apollo dell'Omphalos (da una versione greca del 470-460 a.C. dello scultore [[Calamide]]) della collezione Albani; un [[Ermes]] (copia romana in marmo da [[Lisippo]]; provenienza [[Villa Adriana]] da [[Tivoli]]); una statua di Pothos restaurato come Apollo Citaredo (''Kitharoidos'', copia romana da un originale greco di [[Skopas]]); Marco Aurelio e [[Faustina minore]] (i genitori dell'imperatore [[Commodo]], rivisitati come [[Marte (divinità)|Marte]] e [[Venere (divinità)|Venere]] e databili al [[187]]-[[189]] ca.circa); un giovane satiro (II secolo d.C. da originale del tardo ellenismo; collezione Albani); un "cacciatore con lepre" (databile al III secolo d.C., epoca di Gallieno), rinvenuta nei pressi di [[Porta Latina]] (nel 1747); [[Arpocrate]], figlio di [[Iside]] e [[Osiride]], rinvenuto nel pecile di [[Villa Adriana]] e donata alla collezione capitolina da [[Papa Benedetto XIV]] nel 1744; [[Atena]] ''promachos'' (copia da prototipo del [[V sec.secolo a.C.]] attribuita a [[Plicleto]], collezione Albani); e tante altre ancora.
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File:Asclepio in marmo bigio morato, II sec dc da orig. del primo ellenismo, colle. albani.JPG|Copia romana del II secolo di [[Asclepio]].
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La sala prende questo nome dalla celebre scultura presente al centro dell'ambiente dal 1817, il "[[Fauno Rosso]]" ritrovato a [[Tivoli]] nella [[Villa Adriana|villa di Adriano]]. La statua del Fauno fu rinvenuta nel 1736 e restaurata da [[Clemente Bianchi]] e [[Bartolomeo Cavaceppi]]. Fu acquistata dal museo nel 1746 e divenne molto presto una delle opere più apprezzate dai visitatori di quel secolo.
 
Le pareti sono coperte di iscrizioni inserite nel Settecento, divise per gruppi a seconda del contenuto e con una sezione creata per i bolli di mattone. Tra i testi epigrafici ricordiamo la ''[[Lex de imperio Vespasiani]]'' del I secolo d.C. (decreto con il quale si conferisce particolare potere all'imperatore Vespasiano), sulla parete di destra. Questo prezioso documento, testimoniato dal Trecento in Campidoglio, è in bronzo e ha una particolarità tecnica: il testo non è inciso, ma è redatto in fusione. Vi sono anche busti e statue.
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File:Bronce de Vespasiano.jpg|''[[Lex de imperio Vespasiani]]''.
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=== Sala del Galata ===
Questa Sala prende il nome dalla scultura centrale, il [[Galata morente|Galata Capitolino]] (opera romana del [[III secolo|III secolo d.C.]] copia dell'originale greco in bronzo del [[III secolo a.C.]]), erroneamente ritenuto un gladiatore in atto di cadere sul proprio scudo, acquistata nel 1734 da [[Ludovico Ludovisi]] da parte di [[Alessandro Capponi]], presidente del Museo Capitolino, divenendo forse l'opera più nota delle raccolte, più volte replicata su incisioni e disegni.
 
Il Galata è circondato da altre copie di notevole qualità: l'[[Amazzone ferita]], la statua di [[Ermes]]-[[Antinoo]] (acquistata dal cardinal Albani da [[Papa Clemente XII]] attorno al 1734; proviene da Villa Adriana), e il Satiro a riposo (da originale di [[Prassitele]] del [[IV secolo a.C.]], donata da [[Benedetto XIV]] ai Musei Capitolini nel 1753), mentre contro la finestra, il delizioso gruppo rococò di [[Amore e Psiche]] simboleggia la tenera unione dell'anima umana con l'amore divino, secondo un tema risalente alla filosofia platonica che riscosse grande successo nella produzione artistica fin dal primo ellenismo. Vi sono poi i busti del [[cesaricidio|cesaricida]], [[Marco Giunio Bruto]], e del condottiero macedone [[Alessandro Magno]] (marmo, copia romana da un originale ellenistico del III-II sec. a.C.).
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== Visitatori ==
Segue la tabella dei visitatori dei Musei capitoliniCapitolini negli ultimi anni, secondo quanto riportato nei Dossier Musei del [[Touring Club Italiano]]<ref name="DossierTCI2009">[http://static.touring.it/store/document/21_file.pdf Touring Club Italiano - Dossier Musei 2009]</ref><ref name="DossierTCI2003">[http://db.formez.it/fontinor.nsf/1315d8fe375b0774c1256b04004132f0/1C0374F1800C7DC0C1256E630054F440/$file/visitatori_musei_TCI.pdf Indagine annuale sull'affluenza dei visitatori nei musei italiani di maggior interesse turistico Edizione aggiornata - Estate 2003]</ref> e dalle altre fonti citate in tabella:
 
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