Vitellozzo Vitelli (cardinale): differenze tra le versioni

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==Biografia==
Figlio del capitano Alessandro Vitelli, signore di [[Amatrice]], e di [[Angela de' Rossi|Angela]] di [[Troilo I de' Rossi]], [[Contea di San Secondo|conte]] di [[San Secondo Parmense|San Secondo]] in territorio parmense, nacque a Firenze il 6 aprile 1532.<ref>{{Cita libro|autore=Vittorio Corbucci|titolo=La tirannia del Cardinale Vitellozzo Vitelli e di Angela Rossa in Città di Castello|annooriginale=1925|editore=Reale Stab. Tipografico Feliciano Campitelli|città=Foligno}}</ref> si addottorò ''[[in utroque iure]]'' presso l'[[Università di Padova]].
 
Fu nominato vescovo della sua città natale nel [[1554]], ma ebbe bisogno di un permesso speciale per prendere possesso della diocesi poiché non aveva ancora raggiunto l'età canonica di 27 anni. Nel [[concistoro]] del 15 marzo [[1557]] [[papa Paolo IV]] lo creò cardinale diacono dei [[Santi Sergio e Bacco (diaconia)|Santi Sergio e Bacco]], che cambiò due anni dopo con quella di [[Santa Maria in Portico Octaviae (diaconia)|Santa Maria in Portico Octaviae]] e poi con quella di [[Santa Maria in Via Lata (diaconia)|Santa Maria in Via Lata]]. Tra i vari incarichi che ricoprì, fu [[camerlengo (Chiesa cattolica)|camerlengo]] di Santa Romana Chiesa dal [[1564]] alla morte, legato nella provincia di [[Campagna e Marittima]], prefetto del [[Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica|tribunale dell'Apostolica Segnatura di Grazia]], membro della [[Congregazione (Curia romana)|Congregazione]] del [[Sant'Uffizio]] e protettore del [[Regno di Francia]] presso la Santa Sede.
 
Morì a Roma e fu sepolto nella [[basilica di Santa Maria in Via Lata]].
 
== Note ==
<references />
 
==Altri progetti==