Massimo Cacciari: differenze tra le versioni

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Dall'analisi della cultura [[Vienna|viennese]] e [[Mitteleuropa|mitteleuropea]], che si forma sullo sfondo dei grandi mutamenti del [[capitalismo|sistema capitalistico]] tra l'[[secolo XIX|800]] e il [[secolo XX|'900]], Cacciari identifica una società reazionaria incapace di aprirsi alla modernità e improntata al [[nihilismo]], punto d'arrivo del fallimento del pensiero [[dialettica|dialettico]] della scuola [[hegel]]iano-[[Marxismo|marxista]]. In quest'ambito si origina il [[pensiero negativo]] (''Negatives Denken'') che ad iniziare da [[Schopenhauer]] sembra collegarsi all'[[irrazionalismo]] ma che in realtà è la conseguenza ultima della tradizione [[metafisica]] [[Civiltà occidentale|occidentale]] che pretendeva di superare ogni [[contraddizione]] e la negatività dell'esistenza stessa tramite quella libera volontà, coerentemente negata da Nietzsche e ancora presente invece nell'[[Pensiero di Schopenhauer#L'ascesi|ascesi]] schopenhaueriana, come strumento per la liberazione dal dolore di vivere <ref>F. Restaino, ''Op.cit. ibidem e sgg''</ref>.
 
La crisi della metafisica occidentale è anche dimostrata dalla fiducia nella [[tecnica]], presuntuosa esaltazione di quella ragione che invece rivela il sostanziale fallimento dei [[valori]] ultimi che dovrebbero guidare il [[Progresso (filosofia)|progresso umano]]: « ...la tecnica realizza la direzione implicita della metafisica moderna - ma nel realizzarla ne critica e liquida anche l'idea centrale [il fondamento originario]» che era la certezza dei valori. Da qui un'epoca caratterizzata dal nulla dei valori e dalla fine della [[filosofia]] ormai rivolta «tutta al passato, a prima della ''ratio''»<ref>In Maurizio Pancaldi, Mario Trombino, Maurizio Villani, ''Atlante della filosofia'', Hoepli editore, 2006 p.153</ref>
 
Con l'avvento del pensiero negativo finalmente ci si libera «da un ideale totalitario del sapere, per cui non si dipende più da un ordine naturale, fisso ed immutabile, di cui la ragione scopre le leggi, ma si interviene creativamente, dando ordine alle cose, in una molteplicità di saperi;»<ref>Giovanni Catapano, ''Coincidentia Oppositorum: Appunti sul pensiero di Massimo Cacciari'' a cura del Dipartimento di Filosofia, Università di Padova</ref>