Armando Curcio Editore: differenze tra le versioni

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Ad opera del commediografo e giornalista [[Armando Curcio]], collaboratore tra l'altro di [[Eduardo De Filippo]], nel 1927 nasceva la Armando Curcio Editore, che si affermerà nel corso del [[XX secolo]] pubblicando testi teatrali della commedia napoletana. Nel catalogo della casa editrice si annoverano volumi di narrativa, saggistica e arte, un immenso patrimonio contenutistico e iconografico. La Armando Curcio Editore è attiva su diversi fronti: grandi opere, libreria, editoria per l'infanzia, per la famiglia e per la didattica. La sede è situata a Roma. Qui si trovano la Direzione editoriale e marketing, la Direzione finanziaria e la Direzione commerciale.
 
Nel [[1987]] la casa editrice, che fatturava una cinquantina di miliardi di lire con un sostanziale pareggio di bilancio, ebbe problemi di liquidità in seguito alla morte, avvenuta nel 1986, del presidente e direttore editoriale, [[Dino Curcio|Alfredo Curcio]], figlio del fondatore. Nel [[1988]] fu rilevata dalla Fincentro, finanziaria di Mario Schimberni, ex presidente della [[Montedison]] ed ex commissario straordinario delle [[Ferrovie dello Stato]].<ref>Repubblica{{cita web|http://ricerca.repubblica.it, ''/repubblica/archivio/repubblica/1988/10/14/curcio-tace-sul-prezzo-pagato-da-schimberni.html|Curcio tace sul prezzo pagato da Schimberni'', |14 ottobre 1988.|accesso=24 novembre 2017}}</ref> Schimberni divenne presidente, l'incarico di amministratore delegato finì a [[Matilde Bernabei]], figlia dell'ex direttore RAI [[Ettore Bernabei]]. Alla casa editrice fu impresso un nuovo corso orientato verso l'editoria multimediale, con un aumento del fatturato ma anche con un impegno sempre più gravoso sul fronte finanziario al punto da finire nel [[1993]] in amministrazione controllata. Dopo nove mesi, il fallimento nel febbraio [[1994]].<ref>''Repubblica.it'', 30 novembre 1999.</ref>
 
L'attività rimase sospesa dal 1994 al [[1999]]. Dopo tentativi andati a vuoto, il magazzino di 10 mila metri quadrati e i macchinari furono ceduti alla [[Locat]] del gruppo [[Unicredito]] per 9 miliardi.<ref>''Repubblica.it'', 30 novembre 1999.</ref> All'asta per i marchi e i diritti della casa editrice, parteciparono Eugenio De Rosa, ex direttore editoriale della Curcio, e Fortunato Siciliano, editore romano della [[People's Book]], nata nel 1996 e specializzata nella vendita di prodotti porta a porta. La Curcio fu acquistata per 1,3 miliardi da Siciliano<ref>{{cita web|http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2000/09/21/Economia/EDITORIA-NUOVA-PROPRIETA-PER-ARMANDO-CURCIO-EDITORE_180300.php|Editoria, nuova proprietà per Armando Curcio Editore|21 settembre 2000|accesso=24 novembre 2017}}</ref> il quale nel [[2004]] ha dato vita al Gruppo Armando Curcio Editore, specializzandosi nella didattica.