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'''Diaspora''' è un termine di origine greca (deriva dal verbo greco διασπείρω, letteralmente ''disseminare''). Il significato originario è quello della "dispersione di un popolo nel mondo dopo l’abbandono delle sedi di origine" ([[Garzanti]])<ref>[http://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=diaspora Garzanti]</ref> o della "dispersione in varie parti del mondo di un popolo costretto ad abbandonare la sua sede di origine" ([[Enciclopedia Treccani|Treccani]]),<ref name=treccani>[http://www.treccani.it/enciclopedia/diaspora/ Treccani]</ref> e per via estensiva "Dispersione di individui in precedenza riuniti in un gruppo".<ref>[http://dizionari.repubblica.it/Italiano/D/diaspora.php Repubblica]</ref>
La diaspora per [[antonomasia]] è quella degli [[ebrei]] nel mondo antico ([[diaspora ebraica]]), dopo le successive deportazioni in [[Assiria]] (721 a.C.) e a [[Babilonia]] (586 a.C., [[esilio babilonese]]) e soprattutto a seguito della fine di un'entità politica ebraica in Palestina dopo le persecuzioni subite dai [[Impero romano|romani]] e la duplice distruzione del [[Tempio di Gerusalemme]] nel [[70]] e nel [[135|135 d.C.]]. Il tema del ritorno in Palestina degli ebrei dispersi divenne uno dei più comuni della letteratura [[apocalisse|apocalittica]] e del [[messianismo giudaico]]. <ref name=treccani/>
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