Dialetto milanese: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Storia: Aggiungo immagine
Eafoð (discussione | contributi)
→‎Un confronto con l'italiano: Correzione da "sü" a "su".
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
Riga 90:
* La [[negazione (linguistica)|negazione]] è situata generalmente dopo il [[verbo]]. Questo significa che dove l'italiano direbbe "non sei", il milanese permette le due forme ''ti te set no'' e ''ti te set minga''. ''Minga'' è un [[avverbio]] di negazione alternativo (probabilmente derivato dalla parola latina ''mica'', che significa "briciola"), di cui svariate forme sono presenti in altri dialetti italiani e persino nell'italiano stesso, dove ''mica'' colloquialmente viene spesso aggiunto a ''non'' per rinforzare la negazione. Si considerino anche il ''pas'' [[lingua francese|francese]] e il ''punto'' [[dialetto toscano|toscano]] come esempi di negazioni formate utilizzando parole che designano genericamente "qualcosa di piccolo". Statisticamente, ''minga'' e ''no'' sono ugualmente comuni in milanese, e sono normalmente intercambiabili, anche se un madrelingua milanese troverà a volte che uno "suoni meglio" dell'altro in una determinata frase. Generalmente, la negazione "minga" è un po' più forte rispetto al "no": "poeudi minga" (non posso) indica più un'incapacità connaturata (fisica o etica), mentre "poeudi no" significa meglio un'incapacità contingente e momentanea (i.e.: ora come ora non posso) (e.g.: "poeudi minga fall foeura": "non posso ucciderlo": "non ho intenzione di ucciderlo e non lo farò mai"; diversamente da "poeudi no fall foeura": "non so come ucciderlo: sono un impiastro, ho paura che mi scoprano, oppure qualche altro problema..."). Ma, come detto, nulla è imperativo.
* Le congiunzioni disgiuntive "o" e "oppure" vengono solitamente rese con il comparativo "putost che" ("piuttosto che"). Mentre in italiano le prime esprimono due scelte equiprobabili: "vado a teatro oppure al cinema?", "se mangio le fragole o le pesche mi viene l'allergia" , l'espressione "piuttosto che" esprime una preferenza per un'opzione: "Solitamente vado a piedi piuttosto che in auto", "Stai meglio col vestito verde piuttosto che con quello rosso". In milanese i due significati sono invece comunemente intercambiabili: l'esatto significato della frase va quindi a senso. "Se mangi i magioster putost che i persigh i me fà purisnà": equiprobabili. "Putost che nient l'è mej putost" (uno dei più arguti proverbi milanesi): alternativi. Il significato equiprobabile si è conservata anche nell'italiano di Milano.
* In milanese (così come in tutti gli altri dialetti del [[lingua lombarda|Lombardo]], ma anche dell'[[Lingua emiliana|Emiliano]]) sono molto frequenti i verbi seguiti da una preposizione o un avverbio che '''ne cambia il significato'''. Ad esempio ''trà'' (tirare) può diventare: ''trà via'' (gettare), ''trà su'' (vomitare), ''trà giò'' (buttar giù), ''trà foeura'' "rinvigorire"... Questa costruzione corrisponde a quella dei verbi preposizionali [[Lingua inglese|inglesi]] (''get up'', ''get down'', ''get off''...) e dei verbi separabili tedeschi e olandesi (''ankommen'', ''ausgeben'', ''aufhören''; ''uitgaan'', ''aankomen'', ''ondergaan''...).
 
== Proverbi, modi di dire e filastrocche in milanese ==