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Ereditò il trono da [[Yusuf I|Yūsuf I]] ma lo perse nell'agosto del 1359 a causa del fratellastro [[Ismaʿil II di Granada|Ismāʿīl II]] e cercò quindi protezione presso il [[Sultano]] [[Merinidi|merinide]] del [[Marocco]], dove Muḥammad ammirò gli eccellenti esempi di architettura locale. Ismāʿīl fu a sua volta detronizzato e ucciso con suo fratello Qays meno di un anno più tardi, nel 1360, da un loro cognato, Abū Saʿīd, che governò col nome di [[Muhammad VI di Granada|Muḥammad VI]].
Durante il triennio di regno di Muḥammad VI, Muḥammad V complottò per un suo ritorno al potere. Un'occasione gli si presentò nel 1362 quando re [[Pietro I di Castiglia]] (Pedro el Cruel) invitò ingannevolmente Muhammad VI nel suo reame. Lì, a [[Siviglia]], egli fu assassinato e la sua testa inviata a Muhammad V come dono per il suo ritorno sul trono.
Muḥammad V fu il munifico committente di un ''[[maristan]]'' che fu completato nel 1366, fece inoltre costruire il patio dei leoni dell'[[Alhambra]]. Egli impiegò il poeta e diplomatico [[maghreb]]ino [[Ibn Khaldun]] per i suoi negoziati con [[Pietro il Crudele]].
==Morte==
Muḥammad V morì il 16 gennaio 1391. Ebbe almeno quattro figli: [[Yusuf II di Granada|Yūsuf II]], Naṣr, Muḥammad e Saʿd.<br
==Bibliografia==
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