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abitudini di vita: nutrimento
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D'[[estate]] i narvali si spostano verso le baie e risalgono talvolta i fiumi. Uno di essi è stato trovato perfino a 1000 km circa dalla foce del fiume [[Yukon (fiume)|Yukon]]. Talvolta, però, restano intrappolati nelle baie costituite dal ghiaccio che progressivamente ricopre l'intera insenatura. I narvali allora cercano di aprire dei grossi fori per poter respirare e, quando rimangono catturati in gruppo, forniscono agli [[eschimesi]] l'opportunità di poter disporre di carne e di grasso per tutto l'[[inverno]], perché le «sacssat», come gli eschimesi chiamano queste «celle», possono contenere fino a 1000 narvali ciascuna.
 
I narvali in genere si nutrono essenzialmente di seppie, di calamarimolluschi cefalopodi e di crostacei. Non hanno però denti funzionali, per cui afferrano la preda con le solide estremità delle possenti mandibole e la ingoiano intera.
 
Così come per molte altre balene, si sa pochissimo sulle abitudini riproduttive dei narvali; i dati che appena si conoscono è possibile ottenerli solo quando le balene sono tenute in cattività negli «oceanari». Comunque la femmina partorisce uno o due piccoli, che misurano alla nascita 1,5 m. Si è detto che la coda del piccolo esce dal corpo della madre quattro-sei settimane prima della nascita, per cui può subito nuotare. Anche se si tratta di una leggenda della [[Groenlandia]], questo accenno è stato fatto anche nei libri di testo, ma per dimostrarne la veridicità occorrerebbero osservazioni più ravvicinate ed approfondite, che fino ad oggi sono state molto limitate.