Rocciamelone: differenze tra le versioni

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===Prima ascensione e trittico===
 
Nel [[medioevo]] vi furono diversi tentativi di salita alla vetta, compreso uno da parte dei monaci dell'[[abbazia di Novalesa]] che - si legge negli annali dell'Abbazia - vengono respinti da vento e grandine. La prima salita documentata risale al 1º settembre [[1358]], probabilmente un primato nell'arco alpino.<ref name=cailanzo>[http://www.cailanzo.it/rocciamelone.htm CAI Lanzo - rocciamelone dalla Val di Viù]</ref> Il crociato astese [[Roero (famiglia)|Bonifacio Rotario]], catturato dai [[Turchi ottomani|Turchi]], si affida alla [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]], promettendo, qualora fosse tornato in patria, di dedicarle un simulacro sulla vetta della prima montagna che avesse visto tornato sul suolo natio.<ref name=lastampa>[http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/viaggi/200807articoli/7758girata.asp ''L'alpinismo? È nato sul Rocciamelone'', su ''La Stampa'', 30 luglio 2008] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080916195420/http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/viaggi/200807articoli/7758girata.asp |data=16 settembre 2008 }}</ref>.

Assistito da alcuni portatori, raggiunse effettivamente la vetta portando con sé come ex voto un pregevole [[trittico]] in [[bronzo]] inciso con il [[bulino]], fatto realizzare a [[Bruges (Belgio)|Bruges]] e dedicato appunto alla Madonna.<ref name=lastampa /><ref name=mondoc>[http://www.montagnedoc.it/template_scheda.php?ID=197&tipo=scheda&cat=21 Montagne DOC - Trittico del Rocciamelone]</ref> Collocò l'opera in una grotta scavata nella roccia sulla cima della montagna. Questo storico evento alimentò per secoli una importante devozione popolare verso la Madonna, e molti altri pellegrini si aggiunsero a Bonifacio Rotario.
Questo storico evento alimentò per secoli una importante devozione popolare verso la Madonna, e molti altri pellegrini si aggiunsero a Bonifacio Rotario.
 
Il 5 agosto [[1673]] però un tale Giacomo Gagnor, soprannominato in maniera eloquente "il matto di Novaretto", fece un pellegrinaggio sul Rocciamelone e si portò via il famoso trittico dalla vetta recapitandolo poco tempo dopo al [[castello di Rivoli]], convinto di fare un piacere al Duca di Savoia [[Carlo Emanuele II]] affinché potesse ammirarlo con la sua corte senza doversi sobbarcare la faticosa ascesa. Da allora in poi la preziosa opera è stata custodita all'interno della [[Cattedrale di San Giusto (Susa)|cattedrale di San Giusto]] a Susa ove si trova tuttora.