Explicit: differenze tra le versioni

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Explicit non è una forma latina: ho aggiunto dei cenni sull'origine del termine
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{{S|tecniche artistiche|letteratura}}
[[File:De rerum natura Niccoli.jpg|thumb|upright=0.6|Explicit del ''[[De rerum natura]]'' di [[Lucrezio]], trascritto dall'umanista [[Niccolò Niccoli]].]]
La forma [[Lingua latina|latina]] '''''explicit''''' è la parola iniziale della formula latina di conclusione di un'opera. Deriva dal verbo ''explico'' "spiego, svolgo", in riferimento allo srotolamento dei rotoli che costituivano i libri antichi. Al termine di ogni ''volumen'' si trovava infatti la dicitura ''explicitus ... liber'' "il libro è completamente srotolato". Forse perché spesso abbreviato in ''explicit.'', il participio fu reinterpretato, nell'epoca dei codici, come una forma verbale di tempo finito, analoga ad ''incipit'', e le fu dato il significato di "termina"<ref>{{Cita libro|nome=Cencetti,|cognome=Giorgio.|titolo=Paleografia latina|url=https://www.worldcat.org/oclc/955778826|edizione=2. ed|data=stampa 1997|editore=Jouvence|p=15|OCLC=955778826|ISBN=9788878010000}}</ref>.
La forma verbale [[Lingua latina|latina]] '''''explicit''''' ("finisce") è la parola iniziale della formula latina di conclusione di un'opera.
 
Anticamente usata nei [[codice (filologia)|codici]] medievali, con l'avvento della [[stampa]] e la caduta in disuso della tradizione manoscritta, il termine ha mutato significato. Oggi s'intende per ''explicit'' la citazione delle parole finali di un'opera, specie in versi, o (meno diffusamente) come equivalente di "finale" per le opere in prosa.
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== Altri progetti ==
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[[Categoria:Tecniche letterarie]]