Basilica di Santa Maria Assunta (Atri): differenze tra le versioni

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È [[monumento nazionale]] dal [[1899]].<ref>[[Regio decreto-legge]] 19 febbraio 1899 - n. 534 [http://augusto.agid.gov.it/#giorno=25&mese=03&anno=1899 Gazzetta Ufficiale 71-1899]</ref> Il 30 giugno [[1985]] è stato visitato da [[Giovanni Paolo II]].
 
NIENTE E SOLO UNA CHIESA
== Storia ==
 
Quando Atri fu fondata intorno al XII-XI secolo a.C., nella zona della sorgevano delle mura ciclopiche, che cingevano la città.
 
I Romani conquistarono Atri nel [[290 a.C.]], fecero la fortuna della città e la ingrandirono, quindi abbatterono le mura ciclopiche e sempre nell'area occupata oggi dalla concattedrale costruirono un tempio dedicato ad [[Ercole]].
Successivamente, vi fu costruita una ''domus'' e, tra il [[I secolo|I]] e il [[II secolo]] d.C., le terme, sotto il quale furono costruite le cisterne ancora oggi visitabili (si trovano sotto la concattedrale e spesso vengono chiamate "cripta").
 
Il declino e la scomparsa dell'[[Impero Romano d'Occidente]] portarono ad una crisi generale ed anche Atri non ne scampò e a volte fu [[invasioni barbariche|invasa dai barbari]] e tutto ciò portò all'abbandono della terme di Atri, che diventarono un rudere invaso dalle erbacce.
 
Intanto ad Atri si era diffuso il [[Cristianesimo]] e c'era bisogno di un luogo di culto, che fu costruito sulle rovine delle terme romane, utilizzando i materiali di questo per la costruzione: nacque così ''l'Ecclesia de Hatria''.
 
Questa chiesa, eretta probabilmente nel [[IX secolo]], era piuttosto piccola e se ne ha menzione per la prima volta in un documento di Ottone I ([[958]]), che però non precisa l'ubicazione: è abbastanza facile pensare che occupasse l'area dell'attuale duomo.
[[File:Atri 2011 by-RaBoe 138.jpg|thumb|right|upright=1.4|Veduta del chiostro]]
La comunità crebbe e nell'[[XI secolo]], demolita quella precedente, fu costruita una chiesa grande come l'attuale duomo, ma più bassa e a cinque navate (i resti della suddetta chiesa si ammirano ancor'oggi all'interno della concattedrale) che si arricchì di opere d'arte, andate però perdute (tranne un frammento di [[ambone]] oggi al [[Museo Capitolare di Atri]] e l'altare).
 
La nuova chiesa fu consacrata a ''Sancta Maria de Atria'' (Santa Maria di Atri) e poi a Santa Maria Assunta, citata nella [[bolla pontificia|bolla]] di [[papa Innocenzo II]] e affidata ai monaci [[Ordine Cistercense|cistercensi]] che costruirono il convento.
 
Per un certo periodo nessuno più parla della chiesa: forse fu distrutta da Roberto di Loretello, che nel [[1153]] distrusse Teramo e forse anche Atri, ma nessun documento dell'epoca parla di una distruzione della città né da parte di Roberto di Loretello, né da parte di qualche altro condottiero o signore.
 
Tra il [[XII secolo|XII]] e il [[XIII secolo]] molti personaggi importanti citano la chiesa nei loro documenti o bolle: i papi [[papa Alessandro III|Alessandro III]] ([[1177]]), [[papa Lucio III|Lucio III]] ([[1181]]), [[papa Clemente III|Clemente III]] ([[1189]]), [[papa Celestino III|Celestino III]] ([[1194]]), [[papa Innocenzo III|Innocenzo III]] ([[1198]]); gli imperatori [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] ([[1195]]) e [[Federico II di Svevia|Federico II]] ([[1200]] e [[1221]]).
 
Nel [[1223]] la chiesa fu ricostruita seguendo le forme della chiesa precedente e fu consacrata lo stesso anno alla presenza di tutti i prelati abruzzesi.
 
Intanto, durante le guerre tra [[guelfi e ghibellini]], Atri parteggiò all'inizio per i ghibellini, ma poi fino alla fine delle lotte si schierò dalla parte guelfa, che vinse.
 
Come premio per la sua fedeltà al papa, [[papa Innocenzo IV|Innocenzo IV]] (su consiglio del cardinal Capoccio che fece diventare Atri anche libero comune) eresse la [[diocesi di Teramo-Atri|diocesi di Atri]] che si estendeva dal fiume [[Tronto]] fino al [[Fino (fiume)|Fino]], occupando quindi tutta l'attuale [[provincia di Teramo]].
[[File:Facciata del Duomo.jpg|thumb|left|upright=1.2|La facciata in notturna]]
Le diocesi vicine però si ribellarono e l'anno dopo, il [[1252]], il Papa ridusse il territorio (stabilendo i confini tra il [[Vomano]] e il [[Piomba]]) e sempre nello stesso anno fu unita alla [[arcidiocesi di Pescara-Penne|diocesi di Penne]] (diocesi di Atri-Penne), mantenendo la sua posizione di sede vescovile.
 
Intanto, ovviamente, la chiesa di Santa Maria era stata elevata a [[cattedrale]] e ai cistercensi subentrarono i [[canonico|canonici]] del [[capitolo (canonici)|capitolo]] della cattedrale. I canonici si accorsero subito che la chiesa minacciava di crollare perché le colonne progettate dall'architetto Leonardo di Cristoforo nella ricostruzione del 1223 erano troppo esili e reggevano archi troppo ampi. Si procedette quindi alla ricostruzione, che iniziò a tutti gli effetti intorno al [[1260]] e furono chiamati come architetti due artisti locali molto celebri in regione: [[Raimondo del Poggio]] e [[Rainaldo d'Atri]], i fondatori della scuola atriana, una corrente artistica che continua ancor oggi.
I due architetti finirono la ricostruzione nelle sue linee essenziali (facciata, fiancate, interno) nel [[1284]], realizzando una chiesa più alta rispetto alla precedente e a tre navate, sostituendo le esili colonne con pesanti pilastri ottagonali: la chiesa fu quindi consacrata e le venne date il titolo ufficiale di "Santa Maria Assunta".
 
Dal [[XIV secolo|Trecento]] fino agli inizi del [[XVII secolo|Seicento]] la chiesa si dotò di preziosissime opere d'arte, grazie anche al mecenatismo degli Acquaviva (duchi di Atri) e dei vescovi, alcune famose, come per esempio il [[campanile]] (iniziato nel [[1305]] ma concluso solo nel [[1502]]) e le ''Storie di Cristo e Maria'' nel [[presbiterio]] (coro dei canonici) realizzate tra il [[1460]] e il [[1470]] e gli ''Evangelisti'' ([[1481]]) sulla volta del presbiterio realizzate tutti e due dal celebre pittore [[Andrea De Litio]], il massimo esponente del [[Rinascimento]] in Abruzzo.
 
Nel [[1824]] il vescovo Domenico Ricciardoni volle alcune piccole volte nella navata centrale; lo stesso vescovo fece fare importanti lavori al tetto, da dove entrava acqua, a tutta la chiesa e agli affreschi. Un avvenimento molto importante fu quando, il 19 febbraio [[1899]], la cattedrale di Atri fu dichiarata [[monumento nazionale]].
 
Dal [[1954]] al [[1964]] furono realizzati imponenti lavori di restauro diretti dall'architetto Guglielmo Mathiae, che diedero alla chiesa l'aspetto attuale: venne rifatto tutto il pavimento; per rendere visibili le finestre romaniche dietro il coro e la facciata posteriore, vennero abbattuti la cappella dell'Assunta, la sagrestia e un altro locale annesso (tutte le opere d'arte contenute in questi due ultime stanze furono spostate al Museo Capitolare); l'altare di sant'Anna (la cappella Acquaviva) che si trovava accanto all'altare dell'Assunta non fu distrutto ma smontato e poi rimontato sulla controfacciata; vennero eliminati alcuni altari barocchi ormai divorati dalla tarme (tranne quello degli Arlini); fu distrutta la tomba del beato Nicola (il cui culto però non venne mai approvato dalla Chiesa) con la conseguente perdita del corpo; si demolirono le volte della navata centrale e sostituito con un tetto di cemento rivestito di legno; la cappella del Santissimo Sacramento fu spostata e al suo posto vi fu collocato l'altare dei Corvi che prima si trovava in un'altra zona della chiesa.
 
Inoltre, per rendere visibili i mosaici romani delle antiche terme fu rialzato il presbiterio e furono posate
delle lastre di vetro; il baldacchino di Carlo Riccione, che si trovava sopra l'altare, fu smontato perché oscurava la vista degli affreschi e rimontato nell'annessa chiesa di santa Reparata. Durante questi restauri furono anche scoperti i resti dell'antica chiesa di Sancta Maria de Atria. I lavori interessarono anche il Museo Capitolare, con il riallestimento e il restauro di tutte le sale e la ricostruzione degli archi del lato nord che erano stati chiusi nel [[XIX secolo]]. I lavori si conclusero il 12 settembre [[1964]], quando la cattedrale fu elevata a [[basilica]] minore da [[papa Paolo VI]] e riaperta il 15 novembre dello stesso anno alla presenza del cardinal Cento.
 
Il 30 giugno [[1985]] ha avuto la visita di [[Papa Giovanni Paolo II]], in visita alla diocesi, celebrando la messa alla presenza di migliaia di persone provenienti da tutto l'[[Abruzzo]].
 
Il 30 settembre [[1986]] in seguito alla ''plena unione'' delle diocesi di Teramo e di Atri, la chiesa di Santa Maria Assunta cessò di essere cattedrale per divenire concattedrale.
 
Durante i restauri furono commessi due errori: fu distrutto l'organo antico sostituendolo con uno moderno e non furono posti dei giunti di dilatazione sul pavimento.
Proprio quest'ultimo errore fece sì che quarant'anni dopo si verificassero gli scoppi del pavimento e così la chiesa fu chiusa di nuovo dal [[2003]] al [[2008]] per effettuare i lavori di restauro; la riapertura al culto avvenne il 21 dicembre 2008.
 
Durante questi ultimi restauri fu rifatta la pavimentazione con lastre in cotto e travertino che imitano i colori delle colonne; sotto il pavimento è stato inserito un sistema di riscaldamento per i mesi freddi; sono state sostituite le lastre di vetro, rifatti gli intonaci, restaurate tutte le opere d'arte presenti.
Il campanile subì un importante restauro tra il [[1996]] e il [[1999]]: durante un temporale un fulmine colpì la "palla" con la croce che si trova in cima alla torre, squarciandola e facendola pendere pericolosamente; anche la parte terminale del campanile presentava danni.
I lavori di restauro interessarono tutta la parte superiore del campanile; la palla fu sostituita con una uguale ma che funge anche da parafulmine: quella antica si trova oggi nel chiostro della concattedrale (incluso nella visita al Museo Capitolare) e si nota subito lo squarcio provocato dal fulmine.
Nel [[terremoto dell'Aquila del 2009]] la chiesa è stata chiusa per due giorni per effettuare controlli: si sono riscontrate delle piccole cadute di intonaco nella navata sinistra, in prossimità del campanile, ma la stabilità di tutta la struttura non è stata compromessa, quindi la concattedrale è stata riaperta ma per precauzione è stata transennata la navata sinistra che rimase chiusa al pubblico fino agli inizi di giugno del 2009. In seguito al terremoto dell'agosto 2016 la basilica è stata chiusa per effettuare dei lavori di restauro ancora terminati.
 
== Esterno della chiesa ==