Settimana rossa: differenze tra le versioni

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A causa dei "fatti" della settimana rossa [[Pietro Nenni|Nenni]] venne arrestato il 23 giugno, mentre il giovane repubblicano anconitano [[Oddo Marinelli]] e l'anarchico [[Errico Malatesta]] riuscirono ad espatriare, il primo in [[Svizzera]], l'altro in [[Inghilterra]]<ref>A [[Londra]], dove trascorse tutto il periodo della [[prima guerra mondiale]]</ref>, sfuggendo quindi all'arresto.
 
Nenni fu detenuto nel carcere anconitano di Santa Palazia. Il processo, spostato a [[L'Aquila]] per ''legitima suspicione'', si aprì il 19 novembre; Nenni rivendicò davanti ai giudizi la nobiltà delle sue idee:: «Io credetti con [[Giuseppe Mazzini]] che la vita è missione e che noi siamo qui a collaborare alla lotta dell’umanità verso una società di liberi e di uguali»<ref>cfr. [http://alfonsinemonamour.racine.ra.it/alfonsine/Alfonsine/settimana_rossa_dove.htm il sito sulla storia di [[Alfonsine]]]</ref>.
Verrà poi amnistiato assieme a tutti gli altri imputati a seguito del provvedimento di clemenza reale promulgato il 30 dicembre, in occasione della nascita della principessa [[Maria Francesca di Savoia|Maria di Savoia]]<ref>R.D. n.1408 in ''Gazzetta Ufficiale del Regno'' del 30 dicembre 1914. Cfr. Pietro Nenni, ''Vento del Nord'', Einaudi, Torino, 1978, pag. LXII</ref>.