Settimana rossa: differenze tra le versioni

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=== I processi contro i capi della rivolta ===
A causa dei "fatti" della settimana rossa [[Pietro Nenni|Nenni]] venne arrestato il 23 giugno in pieno centro di Ancona, mentre stava leggendo l<nowiki>'</nowiki>''[[Avanti!]]''<ref>Cfr. Marco Severini, ''Nenni il sovversivo. L'esperienza a Jesi e nelle Marche (1912-1915)'', Venezia, Marsilio, 2007, pag.99</ref>.
Il giovane repubblicano anconitano [[Oddo Marinelli]] e l'anarchico [[Errico Malatesta]] riuscirono invece ad espatriare, il primo in [[Svizzera]], l'altro in [[Inghilterra]]<ref>A [[Londra]], dove trascorse tutto il periodo della [[prima guerra mondiale]].</ref>, sfuggendo quindi all'arresto<ref>cfr. Luca Frontini, ''La dimensione processuale'', in Marco Severini (a cura di), ''La Settimana rossa'', Aracne editore, Ariccia, 2014, pagg.107-117.</ref>..
 
Nenni fu detenuto nel carcere anconitano di Santa Palazia. Fu interrogato il 26 giugno<ref name = interr/> e riviato a giudizio il 20 agosto, avanti alla Corte d'Assise di Ancona. Il processo, spostato poi a [[L'Aquila]] per ''legitima suspicione'', si aprì il 19 novembre; Nenni rivendicò davanti ai giudizi la nobiltà delle sue idee: «Io credetti con [[Giuseppe Mazzini]] che la vita è missione e che noi siamo qui a collaborare alla lotta dell’umanità verso una società di liberi e di uguali»<ref>cfr. [http://alfonsinemonamour.racine.ra.it/alfonsine/Alfonsine/settimana_rossa_dove.htm il sito sulla storia di [[Alfonsine]]]</ref>.