Johann Peter Beaulieu: differenze tra le versioni

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Durante il lungo periodo di pace che seguì si occupò di studi d’arte ed ebbe l'incarico di abbellire le residenze di campagna dell'imperatore. Nel [[1768]] fu trasferito a Mecheln come colonnello governatore militare dei Paesi Bassi. Allo scoppio della rivolta del Brabante comandò un corpo austriaco che contribuì parecchio alla repressione della rivolta, il che gli fruttò nel [[1790]] la promozione a maggior generale (uno dei suoi figli gli morì accanto in combattimento<ref>Pare che in quell'occasione abbia detto, rivolto ai soldati vicino a lui: “Amici, non è il momento di piangere ma quello di vincere”</ref>). La guerra della [[Rivoluzione francese]] accrebbe la sua fama di stratega.
 
Attaccato il [[29 aprile]] [[1972]] presso [[Battaglia di Jemappes|Jemappes]] dal generale francese Biron con 12.000 uomini, batté il nemico il giorno successivo a Quiévrain e lo inseguì fino alle porte di [[Valencienne]]. Sotto il comando del duca [[Alberto di Sassonia-Teschen]] difese i confini olandesi contro gli attacchi dei francesi. Condusse l'ala sinistra dello schieramento dell'esercito austriaco nella [[battaglia di Jemappes]] ([[5 novembre]] [[1792]]) e ne coprì la ritirata. <br/>
 
Nella successiva campagna [[1793]] – [[1795]] ricoprì numerosi comandi. Il [[29 maggio]] [[1794]] batté il comandante francese dell'armata della Mosella [[Jean-Baptiste Jourdan]] ad Arlon. Nel 1795 fu Capo di stato maggiore dell'armata del Reno ancora sotto il duca [[Alberto di Sassonia-Teschen]]. Il [[4 marzo]] dell'anno successivo divenne comandante in capo degli eserciti della campagna d’Italia. In Piemonte dislocò le sue truppe su un fronte troppo ampio, allo scopo di proteggere [[Genova]], ed il suo generale D’Argentau fu sconfitto a [[battaglia di Cairo Montenotte|Cairo Montenotte]] dalle truppe di [[Napoleone I|Napoleone]] comandate da [[André Masséna|Masséna]] e da [[Le Harpe]]. <br/>
 
Dopo lo scontro presso [[battaglia del ponte di Lodi|Lodi]] ([[10 maggio]] [[1796]]), nel quale il suo generale Sebendorff, posto a difesa del ponte per proteggere l'arretramento del grosso dell'armata di Beaulieu, ebbe la peggio.
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Si ritirò quindi definitivamente nei suoi possedimenti presso Linz ove visse in riposo ancora ventitré anni. <br/>
 
==Note==
 
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