Gens Atilia: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 56:
== Tra mito e storia ==
 
Alcuni esponenti della Gens Atilia portavano l'agnomen "Serranus". Secondo quanto detto da Virgilio nellanel nono libro della sua ''Eneide'', la forma in questione perpetuerebbe il nome di uno dei giovani guerrieri rutuli sorpresi nel sonno da Niso (durante la guerra fra italici e troiani) che nel corso della sua ''aristìa'' fa irruzione nel ricco padiglione del condottiero [[Remo (Eneide)|Remo]], il quale verrà da lui massacrato con gli accompagnatori personali - tre schiavetti, lo scudiero, l'auriga - e alcuni guerrieri ai suoi ordini, tra i quali un adolescente chiamato appunto [[Serrano (Eneide)|Serrano]]. Nel testo latino, Serrano è definito ''insignis facie'' - ovvero "bellissimo d'aspetto" - espressione che per molti traduttori andrebbe intesa in senso non solo fisico, ovvero chi è bello è anche buono (il concetto di [[Kalokagathia]], mutuato dal mondo greco), e dunque benvoluto; il suo assassinio, che perdipiù è effettuato tramite decapitazione - al pari di altre tre vittime, il condottiero Remo e i commilitoni Lamiro e Lamo - sarà motivo di grande dolore per l'esercito rutulo. D'altronde il poema virgiliano celebra esplicitamente questa gens nel libro sesto, quando Anchise mostra al figlio Enea nei Campi Elisi i futuri protagonisti di Roma, tra i quali anche uno degli Atilii caratterizzati dall'agnomen.
 
<poem> " '' Uccide vicini tre incauti schiavetti distesi in mezzo alle armi''