Leonid Il'ič Brežnev: differenze tra le versioni

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rispetto all'epoca di Stalin quella di Breznev fu una gita in campagna
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Durante i lunghi anni alla guida del paese costruì un intricato sistema di controllo feudale del [[PCUS]], alimentando l'[[Burocrazia|apparato burocratico]] (cerniera tra il partito e lo stato) e realizzando, soprattutto nella parte finale della propria parabola politica, un equilibrio formato da personalità a lui fedeli tali per cui, nella fase del passaggio delle consegne alla guida del [[Soviet Supremo|Soviet]], egli non temesse altro che il proprio stesso deperimento fisico (che si dimostrerà sempre più un ''handicap'' sin dalla prima metà degli [[anni 1970|anni settanta]], a causa delle diverse e severe [[Patologia|patologie]] che lo colpiranno).<ref>[[Sergio Romano]], ''Storia della Russia - La Russia contemporanea'', [[RCS Quotidiani s.p.a.|RCS Quotidiani SPA]], Milano 2004, p. 671-673</ref>
 
Cooptando nella ''[[nomenklatura]]'' personaggi a lui legati da vincoli di amicizia, di parentela o di interessi favorì anche l'incremento della corruzione e dei privilegi, acuendo la distanza tra il partito e la società civile, che subiva la violenta repressione del regime. Attraverso il ruolo degli intellettuali ([[Aleksandr Isaevič Solženicyn|Solženicyn]] e [[Andrej Dmitrievič Sacharov|Sacharov]]), {{chiarire|essa|sarebbe meglio esplicitare il soggetto}} contribuiva nel contempo a diffondere un'immagine brutale dell'URSS all'estero e a minarne la credibilità agli occhi del mondo.<ref name=dego1>{{cita web|nome=Tommaso |cognome=Detti e Giovanni Gozzini|url = http://books.google.it/books?id=GbuYhFjVylUC&pg=PA382&dq=breznev&hl=it&ei=ZDtJTv-mIJGVswa_nJ25CQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCsQ6AEwAA#v=onepage&q=breznev&f=false|titolo= Storia contemporanea: Il Novecento|opera=books.google.it|accesso = 15 ago 2011}}</ref><ref>Marcello Flores, ''Il secolo mondo'', Milano, 2004, pp. 490-491</ref>
 
Fu segretario generale del [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica]] dal 1964 al 1982, e due volte a capo del [[Praesidium]] del [[Soviet supremo]] (capo dello stato), dal [[1960]] al 1964 e dal [[1977]] al 1982. Sotto il suo governo si acuirono le tensioni tra [[Atlantismo|occidente]] e [[Blocco orientale|mondo comunista]], come nel caso della [[Primavera di Praga]] e dell'[[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|invasione dell'Afghanistan]]. La sua morte aprì il lento, ma costante percorso di liberalizzazione delle strutture dell'URSS guidato da [[Michail Gorbačëv]].