Verificazionismo: differenze tra le versioni

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=== Principio di verificabilità debole ===
 
Il fondatore del Circolo, [[Moritz Schlick]], riprendendo le tesi del ''Tractatus'' di Wittgenstein, riteneva che il significato di una proposizione è esattamente il metodo della sua verificazione<ref>M. Schlick, ''Forma e contenuto: una introduzione al pensare filosofico''</ref>. Dare senso ad un enunciato è dunque trasformarlo nelle definizioni dei termini che lo compongono, fino a trovarsi parole non ulteriormente definibili, il cui significato, infine, può essere solo mostrato.

Questo è il contenuto di quello che chiamava [[Verificabilità|principio di verificazione]]. Questo principio, almeno nella sua ''forma debole'', non significa che la verifica deve essere effettuata, dice solo che deve poter essere effettuata, anche solo in linea di principio. La descrizione di un metodo di verifica darà al giudizio espresso un senso, l'effettiva verifica darà oltre al senso anche un valore di verità.
 
Per esempio l'enunciato "Nell'universo esistono altri pianeti con forme di vita intelligenti" è dotato di senso perché in teoria verificabile ed è facile mostrare un metodo per la sua verificazione (è sufficiente andare su tutti i pianeti dell'universo per verificarlo o falsificarlo), ma di fatto non è possibile, al momento, effettuare empiricamente questa verifica (quindi non è possibile dire se sia vero o falso).
Per esempio l'enunciato "Nell'universo esistono altri pianeti con forme di vita intelligenti" è dotato di senso perché in teoria verificabile ed è facile mostrare un metodo per la sua verificazione (è sufficiente andare su tutti i pianeti dell'universo per verificarlo o falsificarlo), ma di fatto non è possibile, al momento, effettuare empiricamente questa verifica (quindi non è possibile dire se sia vero o falso). Schlick propone quindi una distinzione tra ''verificabilità di principio'' e ''verificabilità di fatto'', e una proposizione può essere dotata di significato anche se non verificabile di fatto.
 
Schlick ritiene che tutti gli errori della metafisica derivino dal pensare che una proposizione possieda un significato indipendentemente dai possibili modi della sua verificazione. Questo, aggiunge, fa cadere