Gelicidio: differenze tra le versioni
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[[File:Playground after icestorm.jpg|thumb|Gelicidio su di un parco giochi]]
== Caratteristiche ==
Il fenomeno accade quando a livello del suolo è presente uno strato di aria fredda, con temperatura inferiore a 0°C, mentre [[inversione termica|sopra c'è uno strato d'aria più calda]] che consente la fusione della [[neve]] che cade dalle [[nube|nubi]] (il gelicidio non si forma quasi mai da nubi calde, cioè da nubi da cui
== Diffusione ==
È molto frequente in [[Europa]]
== Sinonimi e nomi locali ==
Nelle zone dell'[[Appennino tosco-emiliano]] (in particolare a [[Provincia di Lucca|Lucca]], a [[Provincia di Pistoia|Pistoia]] ed a [[Provincia di Modena|Modena]]) il gelicidio si chiama ''bruscello'' o ''brucello''. L'etimologia più probabile è da ''broccia'', "pioggerella gelata", da un tema mediterraneo *''calabro-/galabro-'', "concrezione calcarea o ghiacciata".<ref>{{cita libro |cognome1=Battisti |nome1=Carlo |cognome2=Alessio |nome2=Giovanni |titolo=Dizionario etimologico italiano |editore=Barbera |città=Firenze |anno=1950-57 |volume=1 |p=605-617}} Lo stesso tema si ritrova anche in ''galaverna'' e ''calabrosa'', nonché in ''Calabria'' ("pernice bianca", ''[[Lagopus muta]]'') e nell'etnonimo ''Calabrī'', da cui ''Calabria'', in riferimento prima alla Penisola salentina e poi alla Calabria attuale.</ref> Nelle zone appenniniche della [[città metropolitana di Bologna]] il fenomeno viene definito ''bioccio''. Nella bassa bresciana viene chiamato ''[[calabrosa]]''. Nel territorio parmense è noto come ''vetroghiaccio'' (da un dialettale ''vedergiàs'', analogo al francese ''verglas'')<ref>Raffaele Giacomelli, ''per l'etimologia di galaverna e calabrosa'', «Lingua nostra», XVIII, 1, 1956, p. 41.</ref>. A [[Forlì]] si parla piuttosto di ''vetrone'': il risultato è ben descritto da un detto popolare che, in dialetto, suona così: '''u n’ sta in pì gneca i usel (non stanno in piedi neppure gli uccelli''<ref>[http://www.forlitoday.it/blog/il-foro-di-livio/quarant-anni-di-neve-a-forli.html
== Rischi e danni ==
[[File:Freezing Rain on Tree Branch.jpg|thumb|Rami completamente incapsulati nel ghiaccio]]
Il gelicidio è all'origine di numerosi disservizi, dato che, a causa del peso del ghiaccio,
Fortunatamente il fenomeno è spesso seguito da un aumento della temperatura con conseguente disgelo, in quanto la pioggia cade da strati d'[[aria]] più caldi rispetto al suolo che quindi tendono a riscaldarlo progressivamente.
== Terminologia ==
Il gelicidio non deve esser confuso con la [[brina]] che si deposita lentamente per condensazione sulle superfici esterne quando, in assenza di ventilazione e con umidità relativa dell'aria molto elevata, perdono calore di notte fino a raggiungere 0°C.
Altro fenomeno affine, ma distinto, è la [[neve chimica]], che si forma in presenza di nebbia e basse temperature, quando siano disponibili a sufficienza [[Nuclei di condensazione|nuclei di congelamento]]. Non dovrebbe essere confusa con il gelicidio neppure la [[galaverna]], che si verifica con temperature inferiori a 0°C quando minuscole goccioline di acqua esistenti nell'aria si solidificano intorno al suolo o sulla vegetazione formando un rivestimento che è però opaco (per la presenza di inclusioni di bolle [[aria]]), biancastro
In presenza di vento forte, il rivestimento intorno alle superfici segue la direzione del vento, cosicché si formano talora, specialmente intorno ai tralicci di metallo ed ai fusti delle piante, delle specie di lame di ghiaccio biancastre, irregolari e dentellate, larghe anche 20 centimetri e più; il fenomeno si chiama [[calabrosa]].
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