Unità militare navale: differenze tra le versioni

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=== L'evoluzione tecnologica ===
Attorno al 400 a.C. a [[Siracusa]]<ref name="Lorioli">{{Cita|Arturo Lorioli|p. 25}}</ref> furono sviluppate navi denominate, nei testi contemporanei, "[[Marina militare romana#Quadrireme e quinquireme|quadriremi]]", e, successivamente le “[[Marina militare romana#Quadrireme e quinquireme|quinquiremi]]”, prime navi ''catafratte'', ovvero fornite di ponte di coperta su cui potevano trovare posto (dato che non intralciavano i rematori) congegni di lancio o di abbordaggio. Dopo le quinquiremi iniziò una fase di sviluppo navale, fino ad arrivare alla “quarantaremi” di [[Tolomeo II|Tolomeo II Filadelfo]]. Mentre per le triremi è ancora concepibile una disposizione dei rematori su tre ordini a livelli diversi, il significato degli altri nomi appare del tutto oscuro. In genere viene interpretato come il numero di rematori operanti su un bordo della nave, con più di un rematore per ogni remo<ref name="Lorioli"/>, tuttavia l'interpretazione della trentaremiquarantaremi con questa ipotesi<ref name="Lorioli"/> porta a un oggetto impossibile da concepire per un qualsiasi marinaio. Probabilmente questo tipo di nave corrisponde alla ''pentera'', nave con trentaquaranta remi e cinque rematori per remo<ref>S. Calzati ''et al''. «[http://www.comen.org/principale_archeologia.htm Il linguaggio della costruzione navale, antico e attuale]», in
''Antiche civiltà mediterranee tra storie a archeologia'', Conferenza Mediterranea.</ref>, citata anche nel romanzo storico ''[[Il tiranno]]'' di [[Valerio Massimo Manfredi]] come punto di forza della flotta siracusana.