Televisione in Italia: differenze tra le versioni

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Per quanto riguarda le trasmissioni in chiaro, le tre reti [[Fininvest]] (che a metà decennio diventerà [[Mediaset]]) consolidano il loro successo nel panorama televisivo italiano e conseguentemente il "duopolio" televisivo in contrapposizione alle tre reti [[RAI]]. Intorno al [[1994]] [[Telemontecarlo]] viene acquisita da [[Vittorio Cecchi Gori]], che rileva anche l'emittente musicale [[Videomusic]], che nel biennio [[1996]]/[[1997]] diventerà [[TMC2]]. Continuano a trasmettere anche altre emittenti nazionali di carattere minore, come [[Rete Mia]] e [[Rete A]], e di diverse [[syndication]] come [[Odeon TV]], mentre [[Italia 7]] subisce una scissione, dando luogo a [[Europa 7]] (guidata da [[Francesco Di Stefano]]) e [[7 Gold|Italia 7 Gold]] (del trio di imprenditori Tacchino-Galante-Ferretti).
 
Nel [[1999]] è indetto un concorso per la concessione di frequenze televisive, e a seguito di una nuova legge viene abbassato il limite numerico di emittenti televisive che un'azienda privata può possedere, da tre a due. L'esito della gara concede le frequenze nazionali fino ad allora destinate a [[Rete 4]] alla [[syndication]] di [[Francesco Di Stefano]], [[Europa 7]], e a [[Mediaset]] viene dato tempo fino al 31 dicembre 2003 per abbandonare le trasmissioni analogiche terrestri e spostarsi sulla [[televisione satellitare]].

Sempre nel 1999, inoltre, [[Telemontecarlo]] e [[TMC2]] vengono cedute alla [[Telecom Italia]].
 
=== Anni 2000: verso il digitale terrestre ===