Va, pensiero: differenze tra le versioni

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:''Che ne infonda al patire virtù! (×4 volte)''
 
== Analisi lessicale e sintattica ==
Le principali particolarità lessicali di ''Va pensiero'' riguardano la presenza di termini aulici, come voleva la prassi di prosa e poesia ottocentesca. In particolare: ''clivi'', ''olezzano'', ''membranza'', ''favella'', ''fatidici'', ''traggi'', ''concento'', nonché i nomi propri ''Sionne'' e ''Solima'', dove Sionne indica la fortezza di [[Gerusalemme]], situata sul monte [[Sion (monte)|Sion]], mentre ''Solima'' deriva dall'antica denominazione greca della città (Ἱεροσόλυμα, ''Hierosólyma''), anche se c'è un'opinione minoritaria che sostiene che "Solima" sia una forma poetica di "Shlomo", cioè [[Salomone]], ai cui fati (cioè [[profezie]], Salomone era il "re saggio" per eccellenza) si farebbe riferimento.<ref>Tale parafrasi è riportata ad esempio in: Valeria Rattazzi, Ferruccio Tammaro, ''Allegro vivo... Bis! Corso di educazione musicale. Per la Scuola media''.</ref>