Paolo Boi: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Proveniente da nobile famiglia, d'ingegno vivacissimo, – fu poeta, marinaio e soldato, si diede prestissimo agli scacchi. Divenne noto e benvoluto presso il pontefice [[Papa Pio V|Pio V]] e molti principi italiani, fra i qualicui il [[Duca di Urbino]], cheil quale lo tenne conalla sua corte per diversi anni.
 
Esportò la sua passione per gli scacchi anche in [[Spagna]] e in [[Portogallo]], alla presenza di [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] e in [[Portogallo]] alla presenza di Re [[Sebastiano I del Portogallo|Sebastiano I]] rispettivamente, ottenendo il favore di entrambiambedue oltre a notevoli entrate e privilegi.
 
Uomo inquieto, e grande viaggiatore, si confrontò a scacchi anchepure con i Turchi [[Ottomani]] in [[Ungheria]], dove, pare prigioniero, riuscì a guadagnarsi la libertà.
 
Dopo aver vissuto a [[Venezia]], e in Spagna, morì nel 1598 a [[Napoli]], dove aveva aperto un'accademia (presso il palazzo di [[Carlo Gesualdo]] principe di Venosa, in un accademia da Boi fondata) in circostanze mai chiarite,: forse avvelenato da un suo servo, forseoppure di morte naturale, o ancora per malesseri di stomaco. Di certo ebbe esequie molto sontuosesolenni, cui presero parte molti aristocratici napoletani.
 
==Bibliografia==