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== Organi di Governo di Verona ==
 
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[[File:Sirmione Castello Scaligero um 1900.jpg|thumb|left|Il castello scaligero di [[Sirmione]] agli inizi del [[XX secolo]]]]
Il maggiore esponente del popolo veronese era in quel periodo la ''[[Domus mercatorum]]'', una corporazione dei mercanti veronesi. Le [[Corporazioni delle arti e mestieri|Arti]] detenevano in sostanza il potere nella città tramite i ''gastaldioni'' (i capi delle [[Corporazioni delle arti e mestieri|Arti]]), che eleggevano un proprio [[podestà (medioevo)|podestà]], denominato ''capitano e rettore di gastialdoni dei Mestieri e di tutto il popolo'', e una parte del ''consiglio Maggiore''. I ''gastialdoni'' si riunivano e legiferavano su tutto quello che sembrava di utilità al [[Comune medievale|Comune]] secondo gli statuti cittadini; il [[podestà (medioevo)|podestà]] era tenuto a presentare al ''consiglio Maggiore'' le deliberazioni dei capi delle [[Corporazioni delle arti e mestieri|Arti]].
 
Le [[Corporazioni delle arti e mestieri|Arti]] eleggevano tredici ''anziani'', i quali con i ''sapienti'' dei cinque quartieri e gli ''LXXX'' (gruppo non ben conosciuto) facevano parte del ''consiglio Maggiore'', detto anche ''consiglio dei Cinquecento''.
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Il podestà aveva obbligo entro due settimane dall'inizio della sua carica di riformare il ''Consiglio Maggiore'' con l'aiuto degli ''anziani'' e dei ''sapienti''. Il podestà era per statuto straniero, e sia a lui che al vicario competeva il [[potere esecutivo]], mentre quello [[potere giudiziario|giudiziario]] era dei giudici e dei consoli, e il [[potere legislativo]] era affidato al ''Consiglio Maggiore''.