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(Annullata la modifica 93582560 di Blablato (discussione)le vere mine ''intelligenti'' non sono qui descritte) |
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Per conseguire questi obiettivi gli ordigni sono di regola abbastanza piccoli, furtivi e relativamente poco costosi. Contrariamente a quanto si immagina, la mina (a differenza del [[siluro]] sottomarino) solitamente non affonda la nave colpita: è sufficiente infliggere danni tali da mettere fuori combattimento l'unità, e nel caso di [[nave mercantile|navi mercantili]] una catastrofe ecologica per una petroliera squarciata è ampiamente esplicativa della minaccia potenziale.
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Le mine usate nelle due guerre mondiali furono essenzialmente ad attivazione magnetica e/o [[acustica]], o semplicemente esplodevano per contatto diretto. Oggi quest'ultima possibilità è scomparsa, ma l'intelligenza [[elettronica]] e sofisticati sensori permettono all'ordigno di "leggere" cosa succede sulla superficie del mare per selezionare il giusto bersaglio. La mina "sente" le variazioni di [[campo magnetico]], di [[pressione idrostatica]], i rumori di [[elica|eliche]], la rotta e velocità delle navi. Tali rilievi si confrontano con i dati prememorizzati e l'arma "decide" se e cosa attaccare.
Il [[software]] include un [[calendario]], programmabile affinché l'ordigno sia eventualmente operativo in un determinato lasso temporale, ovvero si disattivi automaticamente dopo un certo numero di mesi/anni di attesa. Certe mine (russe) sono addirittura autopropulse, cioè una volta individuato il bersaglio riescono ad avvicinarglisi autonomamente per aumentare gli effetti d'urto dell'[[esplosione]].
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