Giacomo Buranello: differenze tra le versioni

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=== La cattura ===
Ma a Genova si stava preparando un imponente sciopero nelle fabbriche per il 1º marzo, concomitante con gli scioperi di Torino e Milano<ref name=Pansa/>, cosicché il comandante partigiano fu rimandato in città per dare supporto armato<ref name=Brizzolari343/> agli [[sciopero|scioperanti]]. Ma lo scioperòsciopero fallì, e il 2 marzo 1944, mentre si trovava nel bar Delucchi in via Brigata Liguria incappò in un controllo di polizia. Tre [[Polizia di Stato|agenti di polizia]] lo riconobbero<ref name=Pansa/> e gli si avvicinarono; uno di essi gli chiese i documenti ma Buranello, utilizzando la pistola che portava con sé, da sotto l'impermeabile aprì il fuoco contro i poliziotti<ref name=Brizzolari343>{{cita|Carlo Brizzolari|p. 343}}</ref>, uccidendo sul colpo il vicebrigadiere Armando Graziano<ref>[http://www.cadutipolizia.it/fonti/1943-1981/1944graziano.htm 1944 Graziano Armando<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e ferendo gravemente il maresciallo Cosimo Gravina<ref name=autogenerato2>[http://www.cadutipolizia.it/fonti/1943-1981/1945gravina.htm 1945 Gravina Cosimo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Buranello si lanciò fuori del locale inseguito dal terzo agente, ma la fuga gli fu preclusa per l'intervento di un ufficiale della [[Guardia Nazionale Repubblicana|Guardia Nazionale Repubblicana Stradale]]<ref name=Brizzolari344>{{cita|Carlo Brizzolari|p. 344}}</ref> che intuita la situazione, inseguì Buranello con la macchina tagliandogli la strada<ref name=Brizzolari344/>. Portato in questura, Buranello venne torturato in modo barbaro per molte ore, ma non disse niente sui compagni, sui recapiti e sulla struttura dei GAP<ref name=Pansa>{{cita libro|titolo=Bella Ciao: Controstoria della Resistenza|url=https://books.google.it/books?id=B28qBgAAQBAJ&pg=PT69&lpg=PT69&dq=bar+Delucchi+in+via+Brigata+Liguria&source=bl&ots=B_lKEWFrf2&sig=_5jvBfpmbDsdVamxyLNefTZq4yw&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwittaC5lbvUAhUCLsAKHb_ZBgUQ6AEILDAB#v=onepage&q=bar%20Delucchi%20in%20via%20Brigata%20Liguria&f=false|autore=Giampaolo Pansa|editore=Rizzoli|anno=2014|città=Milano|isbn=978-88-58-67732-2}}.</ref>. Vista la tenacia del prigioniero, fu deciso di processarlo sommariamente e condannarlo a morte. All'alba del 3 marzo fu giustiziato davanti al plotone di esecuzione al [[Forti di Genova|forte di San Giuliano]]<ref name=Brizzolari344/>.
 
== Onorificenze ==