Eugenia de Montijo: differenze tra le versioni

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Agli occhi del popolo spagnolo, era un ''[[afrancesado]]'', ovvero uno che, durante la [[Guerra d'indipendenza spagnola]], aveva preso le parti della Francia bonapartista, così che sua figlia fu educata nel culto napoleonico.
 
Sua madre, [[María Manuela Kirkpatrick]] (1794-1879), un'[[aristocrazia|aristocratica]] metà scozzese e metà spagnola, era la figlia dello scozzese William Kirkpatrick, che fu soprattutto console degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a [[Malaga]], e della nipote del conte Mathieu de Lesseps. La famiglia Kirkpatrick fu ammessa nell'[[nobiltà spagnola|aristocrazia spagnola]] e apparteneva alla [[clan scozzese|nobiltà scozzese]] di Closeburn.
 
La famiglia Kirkpatrick fu ammessa nell'[[nobiltà spagnola|aristocrazia spagnola]] e apparteneva alla [[clan scozzese|nobiltà scozzese]] di Closeburn.
 
La sorella maggiore dell'imperatrice, María Francisca de Sales (24 gennaio 1825 – 16 settembre 1860), conosciuta come il nome di ''Paca'', erede del titolo Montijo e di altri titoli familiari, sposò nel 1849 il duca di [[Duchi d'Alba|Alba]], proprietario tra l'altro di immensi beni, di palazzi da Liria a Madrid, dove morì l'ex-imperatrice sessant'anni dopo sua sorella.
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Quando il [[Secondo Impero francese]] crollò a seguito della sconfitta subita dalla Francia nella [[Guerra franco-prussiana]] (1870-1871), l'Imperatrice e suo marito trovarono rifugio in [[Inghilterra]] e si stabilirono a [[Chislehurst]], nel [[Kent]]. L'ultima sovrana di Francia, con l'aiuto del suo dentista americano, il dott. Evans, fuggì da Parigi prima che fosse proclamata la [[Terza Repubblica francese|repubblica]] o si verificasse qualsiasi tentativo rivoluzionario, memore di quello che era accaduto a [[Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena|Maria Antonietta]] meno di cento anni prima. Come infatti, all'epoca, nelle strade di Parigi si urlava "a morte l'austriaca", in quei giorni i francesi presero a gridare "a morte la spagnola".
 
L'imperatrice Eugenia sbarcò in Inghilterra l'8 settembre e a [[Hastings (East Sussex)|Hastings]] si ricongiunse col figlio. Da quel momento iniziò una fitta corrispondenza col marito, prigioniero politico nel castello di Wilhelmshöhe, a [[Kassel]], e con gli altri sovrani d'Europa, cercando inutilmente appoggio in prospettiva di una pace favorevole alla Francia.<ref>Kurtz, p. 339.</ref> Lo stesso Bismarck si mise in contatto con l'imperatrice, da lui riconosciuta come unica detentrice del potere politico francese, per avviare trattative di pace favorevoli alla dinastia, ma non alla Francia. Eugenia rifiutò di farsi coinvolgere in qualsiasi iniziativa che potesse pregiudicare la libertà d'azione del governo repubblicano di difesa nazionale.<ref>Kurtz, p. 340.</ref>

Tuttavia, consapevole che la Prussia avrebbe preteso cessioni territoriali, si appellò direttamente a [[Guglielmo I di Germania|Guglielmo I]], che le rispose in merito: «La Germania deve avere la certezza che la prossima guerra la troverà ben pronta a respingere l'attacco che possiamo aspettarci non appena la Francia si sarà ripresa o avrà trovato degli alleati. È unicamente questa triste considerazione - e non il desiderio di ingrandire il mio paese il cui territorio è già abbastanza vasto - che mi costringe a insistere su cessioni territoriali che non hanno altro scopo che quello di far arretrate il punto di partenza degli eserciti francesi che, in futuro, verranno ad attaccarci».<ref>Kurtz, pp. 340-341.</ref> Questa lettera sarebbe stata in seguito importantissima per i trattati di pace della Prima guerra mondiale.
 
Dopo la [[Guerra franco-prussiana|capitolazione di Metz]] (27 ottobre [[1870]]), l'imperatrice si recò in visita dal marito a Wilhelmshöhe, rimanendovi quattro giorni. Il 28 gennaio [[1871]] fu proclamato l'armistizio che pose fine all'assedio di Parigi e si formò il nuovo governo ufficiale, presieduto da [[Adolphe Thiers]], con cui Bismarck accettò di trattare. La pace fu firmata il 10 maggio a [[Francoforte sul Meno]] e come previsto ci furono ingenti cessioni territoriali: l'[[Alsazia]] e la [[Lorena (regione francese)|Lorena]] divennero tedesche.
[[File:L'impératrice Eugénie en deuil 1873.jpg|thumb|L'imperatrice Eugenia a lutto, 1873.]]
 
L'imperatore fu dichiarato libero e il 20 marzo [[1871]] sbarcò a [[Dover]]. I sovrani esiliati e il figlio vissero insieme da quel momento a Camden Place, una residenza a [[Chislehurst]] (nel [[Kent]]), che Eugenia aveva affittato già dal settembre dell'anno prima. In Inghilterra la coppia imperiale ritrovò la perduta serenità coniugale e condusse una vita da ricchi borghesi: Napoleone III vendette le sue proprietà in Italia e il ricavato fu investito con successo dall'imperatrice. Eugenia si dimostrò un'ottima amministratrice e i suoi investimenti e la vendita dei suoi gioielli privati garantirono alla famiglia la stabilità economica.<ref>Kurzt, pp. 354-355</ref> Il Principe Imperiale venne mandato a studiare prima al King's College di [[Londra]], poi all'Accademia militare di [[Woolwich]], dove si dimostrò un ottimo studente. Nel novembre [[1872]] il disturbo alla vescica dell'imperatore iniziò a peggiorare sensibilmente e la regina Vittoria gli inviò i suoi migliori medici. AcconsentìL'imperatore acconsentì a farsi operare. Il 2 gennaio avvenne il primo intervento, che asportò solo una parte del grande calcolo che lo faceva soffrire. Seguirono altre operazioni e sembrava che stesse meglio, ma il 9 gennaio [[1873]] morì. Fu sepolto a Saint Mary, la chiesetta cattolica di Chislehurst.
 
Secondo il testamento di Napoleone III, l'imperatrice divenne il capo del partito bonapartista ed erede universale dei suoi beni fino alla maggiore età del figlio. Il 16 marzo [[1874]] il Principe Imperiale divenne maggiorenne e ricevette il sostegno dei bonapartisti rinvigoritisi in Francia.<ref>Kurtz, p. 365.</ref> Dall'estate di quell'anno la sovrana iniziò nuovamente a viaggiare e scelse come meta delle sue vacanze il castello di Arenenberg, sul [[lago di Costanza]], un tempo appartenuto a sua suocera [[Ortensia di Beauharnais]]. La regina Vittoria, già amica di Eugenia quando era sul trono, prese a cuore il giovane principe e gli esiliati francesi divennero quasi parte della famiglia reale inglese. Fu allora che si iniziò a parlare di un possibile matrimonio tra Luigi e la figlia minore della regina, la principessa [[Beatrice di Sassonia-Coburgo-Gotha|Beatrice]]. Tuttavia, non è rimasta nessuna prova in merito a cosa progettassero effettivamente le due madri per i figli.<ref>Kurtz, p. 377.</ref>