Barocco siciliano: differenze tra le versioni

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Lo stesso Mariano Smiriglio realizzò la [[Porta Felice]], costituita da due imponenti piloni, ingresso monumentale sull'asse rettilineo del Cassaro (l'attuale Corso Vittorio Emanuele), prolungato fino al mare. Fu completata dopo lavori che si protrassero fino al 1637.
 
Un'opera in cui l'intento scenografico coinvolse in modo del tutto inedito l'urbanistica e l'immagine di un'intera città fu la [[Palazzata di Simone Gullì|Palazzata]] a mare di Messina, detta anche "Teatro marittimo" realizzata da [[Simone Gullì]], un'opera pienamente inserita nella sensibilità barocca.<ref>S. Boscarino, ''op. cit.'', 1981, pagg. 168-169.</ref> Si trattava dell'edificazione dell'intero fronte a mare con una cortina di tredici edifici, stilisticamente omogenei, con la facciata scandita da quattro ordini di aperture. I palazzi erano collegati da passaggi monumentali a due ordini. L'intero complesso edilizio si configurava così come un enorme edificio di 267 interassi.
 
Altri progettisti siciliani nella cui opera sono stati rintracciati elementi del primo barocco sono [[Natale Masuccio]]<ref>S. Boscarino, ''op. cit.'', 1981, pagg. 93-94.</ref> e [[Antonio Muttone]].