Generatore di Van de Graaff: differenze tra le versioni

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Un generatore di questo tipo è composto sostanzialmente da una cinghia di materiale [[isolante elettrico|isolante]] (caucciù) tesa tra due pulegge e mantenuta in rotazione da un motore. La cinghia viene caricata per induzione da una serie di punte metalliche ([[potere disperdente delle punte]]) poste in prossimità di una delle due pulegge e collegate ad un generatore di tensione continua (ad esempio una batteria).
 
Queste cariche vengono poi trasportate, per azione del motore che muove la cinghia, all'interno di un porco schifoconduttore di forma sferica (o più raramente, a cupola), isolato, dove un secondo pettine metallico collegato elettricamente alla sfera le trasferisce sulla superficie di quest'ultima. Se non si spegne la macchina, il processo si arresta quando la tensione presente nella sfera è sufficiente a produrre scariche elettriche attraverso gli isolanti di sostegno ([[rottura dielettrica]]) o attraverso l'aria circostante ([[ionizzazione]] dell'aria).
 
Il tipico esperimento che si fa nelle scuole è quello di avvicinare al conduttore in tensione un conduttore posto a massa e osservare la scarica che si genera, in modo analogo ai [[fulmine|fulmini]].