Arzawa: differenze tra le versioni

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[[File:Anatolia città Impero Ittita.png|thumb|upright=1.4|Localizzazione dei principali siti nell'Anatolia del XIII sec. a.C.]]
L''''Arzawa''' (forma antica '''Arzawiya''') fu un regno dell'[[Anatolia]] occidentale del [[II millennio a.C.]]. Non essendo giunta a noi alcuna testimonianza diretta di questo popolo, possiamo ricostruire la sua storia unicamente da fonti esterne, provenienti essenzialmente dal vicino regno degli [[ittitiIttiti]] che combatterono spesso le popolazioni di quest'area, disgiunte o unite tra loro, sovente sconfiggendole e rendendole vassalle.
 
Oggi conosciamo esattamente la localizzazione del territorio dell'Arzawa<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. Pag. 52 e 404</ref>: esso occupava la regione nord-occidentale dell'Anatolia, dallo [[stretto dei Dardanelli]] (su cui era situata la città di [[Wilusa]]/[[Troia]]) a Nord fino al fiume [[Meandro (fiume)|Meandro]] a Sud, che faceva praticamente da confine con i territori della città-stato di Millawata/Mileto; ad Ovest la costa arzawa era bagnata dal [[Mar Egeo]], mentre verso Est, nella sua parte più ampia, confinava tramite la regione di [[Hapalla]] con le Terre Basse degli Ittiti. Sono ritenute tradizionalmente escluse dall'area Arzawa le regioni del Sud-Ovest anatolico, cioè la Lukka/[[Licia]] e la Karkiysa/Caria.
 
Le genti arzawa erano in gran parte, anche se non esclusivamente, di etnia, cultura e lingua Luwiana[[Luvi|luvia]]<ref>Trevor Bryce: I Troiani ed i popoli limitrofi. pag 112</ref>, tant'è vero che nei testi Ittitiittiti, ad un certo punto della tarda età del bronzo, il termine ''Luwiya'' cade in disuso e viene sostituito dal termine ''arzawaArzawa''; ad ulteriore riprova, i nomi propri arzawa sono simili a quelli dei luwianiLuvi e gli arzawaArzawa veneravano proprio divinità luwianeluvie, quali [[Arma (divinità)|Arma]] (la Luna) e [[Tarhu]]nta (il dio della tempesta).
 
La città più importante e capitale nel periodo in cui il regno arzawadi Arzawa costituiva una entità unitaria fu Apasa, nell'estremo Sud-Ovest del paese, la cui collocazione corrisponde all'incirca a quella della classica [[Efeso]]<ref>Trevor Bryce: I Troiani ed i popoli limitrofi. pag.114</ref>.
 
== Prime attestazioni storiche: "Arzawiya" e "Assuwa" ==
Nota come entità geo-etnica più che politica, l'area arzawa è sempre sembrata essere un insieme di piccoli statiStati o regni più o meno indipendenti l'uno dall'altro, ma prontopronti ad unirsi frequentemente in confederazioni o leghe sorte per specifici scopi militari; pertanto con il termine arzawaArzawa i testi ittiti si riferiscono più ad un'area geografica e ad un determinato gruppo etnico che parla la medesima lingua ed adora i medesimi dei piuttosto che a uno statoStato unitario<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. Pag. 50-52</ref>; all'interno di questo scenario sembra che il sovrano dello statoStato del nucleo centrale, sorto attorno alla capitale Apasa, possa aver svolto una sorta di ruolo di ''primus inter pares'', assumendo il comando delle varie confederazioni sorte di volta in volta.
 
La prima attestazione storica di Arzawa risale al regno ittita di [[Hattušili I]], verso il 1650 a.C., quando in un commento lapidario egli ci ricorda che "...''marciai contro Arzawiya e presi bestiame e pecore''"<ref>Annali di Hattusili I, 1, 22-23.</ref>. Dopo l'espansione territoriale avuta sotto il precedente sovrano Labarna, i territori Ittitiittiti confinavano con quelli arzawa; è pertanto probabile, come evidenzia Bryce<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. Pag.73-74</ref>, che vi sia stata una serie di scaramucce tra vicini, magari piccole incursioni degli arzawa in territorio ittita, finché Hattusili I non decise di mettere su una spedizione punitiva-dimostrativa, con un raid vincente in territorio arzawa. Deve essersi trattato comunque di uno scontro di poco conto.
 
Circa un secolo più tardi, con l'impero ittita dilaniato da lotte dinastiche, abbiamo notizia sotto re Ammuna (1550 a.C. ca.) della rivolta di una serie di statiStati o regni vicini che "...''sono diventati apertamente ostili''"<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. Pag.102</ref>; tra questi viene indicato appunto ''Arzawiya''; Ammuna spese grande vigore ed energia per riaffermare l'autorità ittita, con discrete fortune.
Con quello che gli studiosi definiscono Nuovo Regno ittita, Hattusa tornò a pensare in chiave espansionistica; l'interesse principale dal regno di [[Tudhaliya I/II]] in avanti erano le rotte che portavano ai ricchi principati dell'area siriana. E tuttavia la tendenza del mondo ovestanatolico anatolicooccidentale, e quindi Arzawa, a costituire confederazioni militari col rischio che queste potessero fare da preludio alla formazione di uno statoStato unitario, deve aver allarmato questoil sovrano Ittitaittita<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. Pag.123-124</ref>, al punto di ritenere che nessuna azione verso la Siria avrebbe potuto essere intrapresa senza prima essersi coperto le spalle ad Ovest; e d'altra parte le Terre Basse Ittiteittite, così drammaticamente vicine all'area Arzawa, erano assai vulnerabili. Tudhaliya I/II decise perciò' di intraprendere una vigorosa azione preventiva invadendo i territori dell'ovest, con una serie di attacchi devastanti; è facile supporre che l'obiettivo principale fossero proprio i regni di Arzawa, ed infatti sconfisse sia la [[Terra del fiume Seha]], che [[Arzawa Minor]] che [[Hapalla]]<ref>Trevor Bryce: I Troiani ed i popoli limitrofi. Pag.152</ref>, tutti stati Arzawa propriamente detti, anche se nel proprio cammino sottomise una serie di altri piccoli stati o principati. L'esito fu una deportazione di massa ad Hattusa di uomini ed animali. La devastante serie di campagne scateno' però una poderosa reazione: 22 stati dell'Ovestovest (tra i quali troviamo [[Wilusa]]) dettero vita a quella che gli annali del sovrano chiamano ''lega Assuwa'', contrattaccando<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. Pag.125</ref>; ma ancora una volta, con un drammatico assalto notturno, le forze Ittiteittite ebbero la meglio, sconfiggendo la lega e deportando ad [[Hattusa]] oltre 10.000 prigionieri.
 
== L'apogeo: gli exploit di Madduwatta e di Tarhuna-Radu ==
Dal cosiddetto ''[[Inditto di Madduwatta]]''<ref>CTH 147 KUB 14.1 + KUB 19.38 (95)</ref> steso dal successore di [[Tudhaliya I/II]], suo genero e figlio adottivo [[Arnuwanda I]] (1380 a.C. ca), veniamo a conoscenza della vicenda un po' confusa di un tale [[Madduwatta]], probabilmente un nobile di origine arzawa, venuto in contrasto con tale Attarisiya<ref>Lo storico svizzero Forrer, già negli anni '20, propose la sua identificazione con il leggendario Atreo, fondatore della casa regnante di Micene, per assonanza fonetica.</ref>, definito nel testo "''...il governante<ref>Beckman fa notare che il termine usato nel testo, LU, è differente da quello usato per i re, LUGAL, e quindi anche se il suo status è incerto è probabile che non fosse visto come un sovrano, anche se si tratta di un personaggio di elevato rango. Beckman, Bryce, Cline: the Ahhiyawa texts. Pag.97</ref> di [[Ahhiyawa]]<ref>Questa è la prima attestazione degli Ahhiyawa in area anatolica, come fa notare Cline; Beckman, Bryce, Cline: the Ahhiyawa texts. Pag.97</ref>...''", e con il sovrano di arzawaArzawa [[Kupanta Kurunta]]; la vicenda è complessa è tra tradimenti ed inganni sia verso gli altri protagonisti sia verso lo stesso sovrano Ittita,ittita. parePare che Madduwatta alla fine sia riuscito a scalzare Kupanta Kurunta, ad affrancarsi parzialmente dagli Ittiti ed a mettere insieme un considerevole regno nell'Anatolia occidentale, ivi comprese le terre arzawa<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. Pag.129-137.</ref>. In realtà l'''inditto'' è l'unico testo che ci narra questa vicenda ed in nessun'altra tavoletta giunta sino a noi ci sono conferme neppure indirette del fatto che tale Madduwatta sia effettivamente asceso al trono arzawa, e potrebbe benissimo trattarsi di una esagerazione strumentale agli scopi di Arnuwanda; è comunque una vicenda sintomatica delle difficoltà incontrate dagli Ittiti in questa fase storica nel gestire il controllo su un'area in continua agitazione.
E comunque il regno Ittitaittita, pur senza grandi perdite territoriali, vive un periodo di contrazione e di minor stabilità; le cronache di [[Tudhaliya III]]<ref>Tavolette di Ortakoy, Suel 2001</ref> (successore di Arnuwanda, 1370 a.C. ca) registrano "''movimenti ostili''" ai confini occidentali da parte di Kupanta Kurunta (che evidentemente è di nuovo sul trono nuovodi re d'Arzawa), dei suoi tre figli e di un tale [[Tarhuna-Radu]] di cui non è precisato lo status<ref>J.D.Hawkins, The british museum journal: The Arzawa letters in recent perspective</ref>; con le milizie impegnate a fronteggiare una pesante offensiva dei [[Kaska]] da Nord che mette a rischio la stessa capitale Hattusa (saccheggiata e bruciata) Tudhaliya lascia inevitabilmente scoperto il fianco ad Ovest; e gli Arzawa, ora uniti proprio sotto Tarhuna-Radu<ref>Non si conosce la ragione, come evidenziano sia Hawkins che Bryce, che lo abbia portato sul trono a dispetto dei tre figli maschi di Kupanta Kurunta.</ref> ne approfittano: le milizie dell'Ovest dilagano occupando le Terre Basse ittite (a Est dell'attuale Konya), giungendo non lontane dal Marassantiya, il fiume che delimita il cuore storico della nazione Ittita<ref>KBO vi 28: "''Il nemico Arzawa ha saccheggiato la terra di Hatti ed ha portato la sua frontiera a Tuwanuwa e Uda''"</ref>.
 
Gli Arzawa sono ormai uno stato unitario e, con gli Ittiti in pieno caos, anche il più importante dell'Anatolia (1360 a.C. ca): si sono sostituiti agli Ittiti anche nelle relazioni internazionali, tanto che Tarhuna-Radu scambia una fitta corrispondenza personale<ref>EA 32 Vorderasiatisches museum Berlino, EA 31 Egyptian museum Cairo; le lettere sono scritte in Ittitaittita, il che dimostrerebbe come gli scribi arzawa avessero limitata conoscenza dell'accadico, la lingua delle relazioni internazionali - T.Bryce</ref> con il faraone [[Amenophis III]]<ref>"Indicato nel testo come ''Nimuwaria'', resa cuneiforme del nome di Amenophis"; J.D.Hawkins.</ref>, corredata da una proposta matrimoniale a suggello dell'alleanza; lo stesso stile elaborato da "''grande Re''" che il faraone riserva a Tarhuna-Radu dimostra il grado di importanza e potenza che in pochi anni lo stato arzawa seppe raggiungere, lo zenit di tutta la propria storia.
Nella corrispondenza<ref>EA 32 Vorderasiatisches museum Berlino, EA 31 Egyptian museum Cairo</ref> inoltre Amenophis III chiede a Tarhuna-Radu di inviargli dei guerrieri [[Kaska]], noti per la loro bellicosità, da inserire nel proprio esercito, richiesta solitamente rivolta al sovrano Ittitaittita; ciò dimostra ancora di più che Arzawa si era sostituito agli Ittiti nell'immagine internazionale come prima potenza dell'area e che in effetti Tarhuna-Radu avesse se non il controllo sui Kaska quantomeno la possibilità di "reperirli", dato che evidenzia, stante la distanza tra Arzawa ed i Kaska e la loro vicinanza invece alla madrepatria Ittitaittita, la potenza raggiunta da questo regno.
 
== La riscossa ittita: di nuovo sudditi di Hatti ==
Ma gli ittitiIttiti erano ben lungi dall'aver esaurito la propria parabola: riorganizzatisi in pochi anni dalla base di Samuha, [[Tudhaliya III]] e suo figlio [[Suppiluliuma I]], prima generale in campo e poi sovrano, riaffermarono il potere Ittitaittita (1350-1345 a.C. ca). Secondo il resoconto che farà più tardi suo nipote [[Mursili II]], fu Suppiluliuma a chiedere al padre di poter guidare l'esercito nel tentativo di riconquista: gli scontri nelle ''Terre Basse'' devono essere stati ripetuti e cruenti, ma alla fine l'esercito Ittitaittita riuscì a recuperare i territori perduti, costringendo gli Arzawa a retrocedere sempre più verso Ovest<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. Pag 151-152</ref>; non si sa chi fosse nel frattempo sul trono di Arzawa, se cioè Tarhuna-Radu fosse ancora in vita o se gli fosse succeduto un erede.
Abbiamo invece notizie sempre in questo periodo (non è chiaro se alla fine del regno di Tudhaliya III o all'inizio di quello di suo figlio Suppiluliuma I) di un rifiuto da parte di un leader Arzawa chiamato [[Anzapahhaddu]]<ref>Secondo Freu ed altri studiosi potrebbe trattarsi del figlio di [[Tarhuna-Radu]], ma è solo un'ipotesi.</ref> di restituire dei latitanti sfuggiti alla giustizia di Hattusa; ne nacque una nuova frizione: gli Ittiti inviarono il generale Himuili per una spedizione punitiva, riportando però un'umiliante sconfitta. A risolvere la questione sarà ancora una volta Suppiluliuma, che guidando le truppe in prima persona, sbaraglierà l'esercito arzawa; i primi scontri furono nelle zone di Petassa e Mahuirassa e coinvolsero oltre ad Anzapahhaddu altri leader non meglio identificati di nome Alaltalli e Zapalli<ref>Le "Gesta" di Suppiluliuma ci sono giunte in pessime condizioni, e le informazioni che ne ricaviamo sono frammentarie. J.D.Hawkins: Tarkasnawa king of Mira. Pag.11-15</ref>.
Riconquistate le Terre Basse, come azione preventiva verso future ribellioni, il sovrano ittita insedierà il generale Hanutti come governatore della provincia<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. Pag 152-153</ref>; questi, oltre che stabilizzare l'area, porterà una serie di attacchi sporadici (il primo dei quali al regno arzawa di [[Hapalla]], il più vicino alla nazione Ittitaittita) che consentiranno di completare, addirittura nello spazio di un ventennio dall'inizio delle ostilità, la totale riconquista dell'Anatolia.
 
Purtroppo le "''Gesta''" di [[Suppiluliuma I]] sono giunte a noi in modo assai frammentario, cosa invece non avvenuta per gli "''Annali''" di suo figlio [[Mursili II]] che ci narrano nel dettaglio una fase cruciale della storia di Arzawa; il quarto di secolo che sta tra l'inizio della riscossa Ittitaittita e l'ascesa di Mursili è però ancora poco chiaro: Goetze già nel 1933<ref name=":0">J.D.Hawkins, British museum journal: The Arzawa letters in recent perspective.</ref> intese, da un frammento delle ''Gesta'', desumere una vittoria campale a Puranda colta da Suppiluliuma su un sovrano arzawa ([[Uhha-Ziti]], che poi ritroveremo sotto Mursili) con conseguente conquista e sottomissione dell'intera area, che sarebbe stata divisa dal grande conquistatore in piccoli statiStati, retti da un re vassallo ittita su ciascuno. Benché resti questa la versione più accreditata, nel mondo accademico non c'è accordo sul grado di dipendenza che Arzawa abbia avuto da Hattusa in questo periodo (1350 ca.-1322) e se abbia mantenuto, sia pur da tributario Ittitaittita, una struttura unitaria, magari confederata<ref name=":0" />. Per certo sappiamo che attorno al 1340 su determinata zone o regni arzawa governano dei sovrani, certamente tributari se non del tutto vassalli degli Ittiti, che poi daranno vita a delle vere e proprie linee dinastiche che si confermeranno come "case reali" dei singoli regni arzawa da [[Mursili II]] in poi (1321-1295). Proprio nella fase della riscossa di Suppiluliuma, compare nei testi per la prima volta il nome dello stato di [[Mira (stato)|Mira]], il cui principe, un tale [[Mashuiluwa]] che ritroveremo anche in molte altre circostanze, ripara presso il sovrano ittita chiedendo protezione; Suppiluliuma gli dà in sposa una figlia ma in un primo tempo non riesce a installarlo come suo vassallo sul trono di Mira, cosa che avverrà invece alcuni anni dopo a suo figlio [[Mursili II]]<ref>J.D.Hawkins: Tarkasnawa king of Mira. Pag.12-15</ref>.
 
CosìA questo punto troviamo l'area Arzawa così divisa: il regno di [[Arzawa Minor]] attorno alla capitale Apasa con re [[Uhha-Ziti]]; possibilmente Mira (si veda più avanti), la [[Terra del fiume Seha]] con [[Muwa-Walwi]] e [[Hapalla]] forse già con [[Targasnalli]]; alcuni storici includono nell'area arzawa anche il regno di [[Wilusa]]/[[Troia]] nell'estremo Nord Ovest anatolico, su cui regna [[Kukunni]], che però sappiamo non aver preso parte allo scontro con Suppiluliuma<ref>[[Trattato di Alaksandu]], paragrafo 3, 15-20</ref>, e che per taluni storici (tra i quali la Heinhold-Krahmer<ref>S. Heinhold-Krahmer: Arzawa - 1977</ref>.) rappresenta un mondo a sé e non deve essere incluso, o non ancora almeno, nell'area Arzawa<ref name=":0" />.
 
== La rivolta di Uhha-Ziti ==
 
Ma alla morte del grande re [[Suppiluliuma I]] e del suo erede designato [[Arnuwanda II]] per peste, sul trono di Hattusa sale il giovane [[Mursili II]], appena ventenne; il re di [[Arzawa Minor]], l'anziano [[Uhha-Ziti]]<ref>Certamente non figlio di Tarhuna-Radu ma del medesimo ceppo familiare; potrebbe esserne il nipote, figlio di Anzapahhaddu.</ref>, credendolo debole ed inesperto, sfida apertamente l'autorità imperiale sollevandosi<ref>Beckman, Bryce, Cline: The Ahhiyawa texts. Pag. 45-49. Annali di Mursili II - CTH 61.</ref> e trascinandosi dietro altri stati Arzawa. Certamente un ruolo importante nella rivolta lo deve aver giocato il regno miceneo di [[Ahhiyawa]]<ref>Entità ancora non chiaramente identificata; molti autori la ritengono Micene o una coalizione di stati micenei facenti capo magari proprio a questa città (tra questi Bryce, Cline e Beckman); J. Latacz invece propone Tebe; Troy and Homer: pag 240 e seg.</ref> che, desideroso di subentrare all'influenza ittita nell'Anatolia occidentale, aveva appena stretto un'allenaza con la città costiera di Millawata (1319)<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. pag 192-196.</ref>, precedentemente in orbita Ittitaittita; Uhha-Ziti, dal suo trono di Apasa (confinante con Millawata) deve aver intravisto la possibilità, con l'appoggio miceneo, di liberarsi del giogo Ittitaittita.
 
Convinto di aver di fronte un avversario debole e di poter quindi contare sull'appoggio e la ricompensa di Ahhiyawa, Uhha-Ziti sfidò apertamente il nuovo re, ribellandosi ed incitando alla rivolta gli altri stati Arzawa; Muršili II registrò il disprezzo del rivale in un documento:
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Anche se Muršili II era sì un giovane re, non disponeva affatto di un esercito in rovina, né mancava di capacità e coraggio, come Uhha-Ziti avrebbe imparato a proprie spese; il re così mosse personalmente ad Ovest, invadendo il mondo Arzawa con le proprie truppe a cui si erano unite quelle del fratello [[Sharri Kushuh]], governatore di Carchemish.
Uhha-Ziti, che poteva contare su un eccellente esercito le cui guarnigioni erano guidate dai figli Piyama-Kurunta e Tapalazunawali, riuscì ad avere l'appoggio della [[Terra del fiume Seha]], mentre [[Mira (stato)|Mira]], sebbene scossa verosimilmente da rivolte interne e divisa in fazioni, combatté con il proprio re [[Mashuiluwa]]<ref>Un passaggio negli ''Annali'' di Mursili lascia intendere che proprio Mashuiluwa fosse l'erede legittimo del trono di Arzawa, forse addirittura di Grande Arzawa, come suggerisce Starke, e che Uhha-Ziti potesse essere un usurpatore, magari un fratello non designato ad erede: "...''e la terra di Mira...io restitui a Mashuiluwa, e la casa ed il trono di suo padre io restituii a lui''". J.D.Hawkins: Tarkasnawa king of Mira. Pag.15</ref> al fianco Ittitaittita<ref>Mursili II, gli ''Annali'' dei dieci anni. CTH 61</ref>; incerta la posizione di [[Wilusa]] ed [[Hapalla]], che comunque devono essere rimaste neutrali.
 
Mentre Mursili marcia verso Arzawa, un meteorite cade sulla capitale Apasa e ferisce tra gli altri proprio [[Uhha-Ziti]] alle ginocchia<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. Pag.194-195</ref>; gli Ittiti interpretano il segno come un presagio divino, anche perché Uhha-Ziti non può guidare l'esercito in battaglia e lo affida al figlio Piyama-Kurunta; lo scontro avviene nel 1319 a.C. sul fiume Astarpa, al confine tra Arzawa e la zona di influenza Ittita, e Mursili sconfigge duramente l'esercito Arzawaarzawa, distrugge [[Millawata]], stringe d'assedio Apasa e costringe Uhha-Ziti con i figli a fuggire nelle isole egee, riparando ad Ahhiyawa; qui l'ultimo re della nazione Arzawa unita morirà in capo a pochi mesi la Primavera seguente<ref>Mursili, Annali dei dieci anni, anni 3-4. CTH 61.</ref>.
Mursili si prepara ad attaccare la Terra del fiume Seha, ma il giovane re [[Manhapa-Tarhunta]], con una mossa ben poco coraggiosa, gli invia in avanscoperta la madre e gli anziani della capitale ad invocare il perdono; Mursili glielo concede e lo riconferma re vassallo<ref>Beckman, Bryce, Cline, The Ahhiyawa texts.</ref>.
Gli altri stati Arzawa riconfermano la loro sottomissione agli Ittiti: Mursili cancella il territorio di Arzawa Minor, focolaio della rivolta, inglobandolo nello stato di Mira (1318) sotto Mashuiluwa<ref>Come ipotizzato da S. Rehinold-Kramer nel suo testo ''Arzawa'' del 1977 e poi confermato dalla traduzione di Hawkins dei [[Rilievi di Karabel]]</ref>, verosimilmente per la fedeltà dimostrata, e divide definitivamente l'area Arzawa in regni indipendenti l'uno dall'altro, i cui sovrani daranno vita, da vassalli degli Ittiti, a delle proprie linee dinastiche regnanti.
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Gli studiosi ritengono che l'accordo abbia funzionato: l'area Arzawa sarebbe rimasta relativamente stabile per decenni ed anzi le forze congiunte di Tudhaliya IV e Tarkasnawa avrebbero attaccato ed espugnato [[Millawata]] /Mileto, per decenni roccaforte anatolica dello stato miceneo di [[Ahhiyawa]] (1225 ca.), cancellando così definitivamente ogni pretesa espansionistica di questo regno nella zona anatolica<ref>Trevor Bryce, The kingdom of the Hittite; pag 306-307.</ref>.
 
Con il passare degli anni, ed il lento declino dell'impero ittita alle prese con la crescente pressione degli Assiri ad Est e le consuete lotte dinastiche per il trono, la posizione di Mira deve essere cambiata: dalla corrispondenza infatti si nota che, pur restando vassallo, il tono con cui Tudhaliya IV si rivolge a Tarkasnawa è assai conciliante, quasi da pari, chiamandolo "''Mio figlio''"; chiede e non impone, rammenta obblighi del suddito verso di lui per ottenere ciò che domanda<ref>Si veda Lettera di Millawata, CTH 182.</ref>; oggi gli studiosi ritengono che verso la fine del regno di Tarkasnawa o in quello del suo successore (quindi negli ultimi anni dell'avventura Ittitaittita, cioè all'inizio del 12° sec. a.C.), Mira possa essere stato il fulcro di un nuovo stato Arzawa unitario, come quello che un secolo e mezzo prima si era unito sotto [[Uhha-Ziti]]<ref name=":0" />, ma stavolta non antagonista degli Ittiti, semmai alleato o debolmente suddito; le prove in tal senso, tuttavia, sono ancora troppo deboli per trarre conclusioni definitive.
Tarkasnawa deve essere morto nei primissimi anni del XII secolo, lasciando il trono ad un certo [[Parhuitta]] (o Mashuitta)<ref>Si veda KBO 18.18: il nome di questo sovrano non è chiaro</ref>, possibilmente suo figlio, destinatario di una lettera di [[Suppiluliuma II]] (figlio di Tudhaliya IV), nel quale egli viene appellato con le formule in uso tra Grandi Re; un ulteriore indizio dell'importanza raggiunta nuovamente dall'Arzawa in questo periodo.
 
La fine della storia di questo popolo, come di quello Ittitaittita e di altri centri principali dell'Anatolia, sarebbe tuttavia arrivata di lì a poco: le invasioni dei cosiddetti ''[[Popoli del Mare]]'' avrebbero devastato l'Anatolia ed il medio oriente in generale (1180 ca.), non prima di aver distrutto le cittadelle Micenee patria di quegli Ahhiyawa che tanto avevano inciso negli eventi di queste civiltà; il faraone [[Ramesse III]] ci ricorda, in una stele issata a Medinet Habu<ref>Trevor Bryce: The kingdom of the Hittites. pag 337-338</ref>, di aver fermato in Fenicia la devastante avanzata di questi disperati predoni (1178 a.C.) che precedentemente avevano distrutto una serie di stati che egli ci elenca. Nella lista, assieme alla ''Terra di Hatti'', viene posta ''Arzawa''<ref>Iscrizione di Medinet Habu dell'ottavo anno di Ramesse III; linee 16-17</ref>, segno inequivocabile sia della direzione da cui la fine arrivò (da Ovest verso Est) sia del destino ultimo di questa civiltà secolare.
 
== Re di Arzawa unita ==
 
* [[Kupanta Kurunta]] (circa 1400 a.C.)
* [[Madduwatta]] di [[Zippasla]] (conquistò Arzawa, può o non può non esserne stato il re)
* [[Tarhuna-Radu]] (circa 1360 a.C.)
* [[Anzapattadu]] o [[Anzapahhaddu]] (status incerto)
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* {{en}} C. Melchert & H. Craig (curatori), ''I luvi'', Leiden, 2003;
* {{en}} T.Bryce, ''Il regno degli ittitiIttiti'', Oxford, 2005;
* {{en}} G.Beckman, ''Testi diplomatici ittiti'', Atlanta, 1996;
* {{en}} J. D. Hawkins,« Tarkasnawa King of Mira 'Tarkondemos', Boğazköy Sealings and Karabel », in ''Studi antolici'' 48, 1998, p.&nbsp;1-31.